Il gruppo di Cupertino sta valutando la possibilità di consentire agli utenti iOS e iPadOS, in via ufficiale e senza dover ricorrere a complessi workaround, l’installazione degli app store di terze parti, a partire dal prossimo anno. Il motivo? Operare in modo conforme a quanto previsto dal Digital Markets Act (Legge sui Mercati Digitali) che sta per entrare in vigore sul territorio europeo. A riportarlo è un articolo pubblicato da Bloomberg. La firma è di Mark Gurman, fonte solitamente ben informata a proposito dei progetti messi in cantiere dalla mela morsicata.
iOS e iPadOS: in arrivo app store di terze parti?
Nessuna conferma da parte di Apple, per il momento. Il cambiamento, a suo modo storico per l’ecosistema software della società, potrebbe concretizzarsi con il rilascio delle versioni 17 dei due sistemi operativi, a pochi mesi di distanza dal termine ultimo fissato dalla Commissione Europea.
… i gatekeeper avranno sei mesi di tempo per conformarsi ai requisiti della Legge sui Mercati Digitali, al più tardi entro il 6 marzo 2024.
La normativa prevede non solo che il gruppo consenta l’utilizzo degli app store di terze parti, ma anche l’installazione attraverso sideloading. Verrebbe così offerta agli utenti la libertà di affidarsi ad applicazioni scaricate dal Web, un po’ come avviene con gli APK in ambito Android. Una pratica, questa, che a Cupertino è sempre stata malvista, poiché potenzialmente esposta all’attività dei cybercriminali per la distribuzione di malware.
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Va precisato che, la novità, potrebbe interessare solo ed esclusivamente i dispositivi commercializzati all’interno del territorio europeo. Stesso discorso per l’impiego dello standard USB-C in fase di ricarica, che porterà all’addio forzato di Lightning, almeno nel vecchio continente.
La stessa fonte dell’indiscrezione odierna ipotizza cambiamenti importanti anche per le modalità di accesso ad alcune delle componenti di iPhone e iPad fino a oggi rimaste esclusiva di Apple, vale a dire il chip NFC per i pagamenti, le fotocamere e la tecnologia Find My Network, così da spalancare le porte, ad esempio, all’utilizzo di tracker alternativi ad AirTag.