Quando un aggiornamento viene reso disponibile per iOS (e per iPadOS), diversamente da quel che accade per Android, per il quale bisogna attendere svariate settimane prima che uno specifico update venga rilasciato per ogni dispositivo della medesima famiglia, su iPhone (e su iPad) è immediatamente fruibile in tutto il mondo, alla stessa ora e nello stesso giorno, e per tutti i device supportati. Questo a patto di non aver abilitato il sistema di aggiornamento automatico.
iOS: aggiornamenti automatici in ritardo per ragioni di sicurezza
Chi ha deciso di affidarsi alla funzione per l’update automatico del dispositivo, infatti, avrà senz’altro avuto modo di notare almeno una volta come in tal caso le tempistiche siano notevolmente differenti rispetto a quando si procede manualmente. Talvolta capita addirittura che la disponibilità di eventuali aggiornamenti non venga notificata per settimane. Ma perché accade ciò? A far luce ci ha pensato Craig Federichi in persona, il vicepresidente senior del reparto software di Apple.
Interpellato sulla questione dalla redazione di MacRumors, Federichi ha spiegato che il sistema di aggiornamento automatico impiega generalmente tra 1 e 4 settimane per scaricare e installare la più recente versione del sistema operativo e che questa velocità è direttamente collegata al feedback che Apple ottiene dagli “early adopter” che hanno installato la build di iOS più recente in modo manuale.
Procedendo in questo modo, diventa possibile rallentare la diffusione del firmware e al contempo contrastare eventuali bug e, dunque, pure evitare che vengano afflitti dalla cosa la quasi totalità dei dispositivi in circolazione. In soldoni, rappresenta un modo per preservare gli utenti con meno esperienza da potenziali problematiche.