Lo scorso mercoledì Apple ha reso disponibile iOS9 , la nuova versione del suo sistema operativo per iPhone, iPad e iPod Touch. Nella stessa data era previsto anche il rilascio di Watch OS 2, il sistema dedicato allo smartwatch di Cupertino che viaggia di pari passo all’iPhone: problemi non meglio precisati (si parla di bug non ancora risolti) hanno però costretto Apple a rimandare a data da destinarsi l’uscita di quest’ultimo.
Ma torniamo ad iOS 9 . Il lavoro svolto da Apple per realizzare questo nuovo sistema sembra più che altro un lavoro di ottimizzazione, anche se non mancano alcune nuove funzioni interessanti, dedicate sopratutto all’iPad; questo lascia immaginare che la casa della Mela abbia lavorato soprattutto con l’intenzione di offrire qualcosa in più al settore dei tablet, settore che negli ultimi trimestri ha visto un trend calante, e che Apple sta cercando di rinvigorire con l’ iPad Pro .
Il fatto che questa versione sia stata realizzata puntando all’ottimizzazione è testimoniata da vari elementi: prima di tutto iOS9 è installabile anche su iPhone 4S, iPad 2 e il primo iPad mini, dispositivi datati 2011; in secondo luogo iOS9 porta ad un minor dispendio di risorse (energia) tanto che Apple dichiara un’ora di autonomia in più (cosa verificabile solo in parte, visto che dipende da cosa si fa in quell’ora, ma sicuramente si arriva a sera con qualche punto percentuale di batteria in più). Infine anche l’aggiornamento stesso è molto più leggero rispetto a quello degli ultimi update: poco più un gigabyte rispetto agli oltre quattro gigabyte di iOS 8. Il fatto che si sia lavorato maggiormente sull’ottimizzazione non è certo un difetto, bensì una dimostrazione dei benefici che si possono ottenere sfruttando le nuove tecnologie: le app incluse in iOS 9 utilizzano ora le librerie Metal , sfruttando quindi al massimo non solo la potenza dalla CPU, ma anche quella della GPU. In ogni caso le novità non mancano ed andiamo subito ad esaminarle.
L’installazione si conclude in tempi rapidi sia su iPhone che su iPad, e il successivo riavvio mostra da subito alcune piccole differenze rispetto alla precedente versione di iOS. Per esempio, sparisce “Edicola”, applicazione mai apprezzata dagli utenti della Mela, visto che si trattava di un semplice “raccoglitore” per tutte quelle applicazioni che consentono a loro volta di acquistare/scaricare le edizioni digitali di varie riviste (come il National Geographic o Internazionale): la sua scomparsa viene compensata da una semplice cartella contenente le riviste precedentemente incluse in questa applicazione, soluzione più immediata che consente anche maggiore flessibilità.
Per qualcosa che sparisce, ecco invece apparire qualcosa di molto importante: l’App di iCloud Drive. Apple chiede esplicitamente se si vuole che l’applicazione sia accessibile nella schermata home, e personalmente non vedo alcun motivo per impedirlo, anzi, si tratta finalmente di avere la possibilità di gestire una sorta di file manager per i propri file, anche se parliamo solo dei file che si trovano in remoto su iCloud. Nulla che non si potesse già fare con Dropbox, OneDrive o altre soluzioni simili (anche con file locali, utilizzando app come Phone Drive ) ma l’integrazione di alcuni servizi Apple con iCloud è tale da rendere pressoché indispensabile la presenza di un file manager che fino alla settimana scorsa mancava. Ultima piccola novità (o quasi) tra quelle immediatamente visibili nella schermata home, è Passbook che si trasforma in Wallet, così da per rimarcare il suo legame con Apple Pay : l’applicazione rimane comunque ancora relegata all’iPhone, perché sull’iPad non ce n’è traccia.
I più attenti che conoscono iOS dalle prime versioni (quando ancora si chiamava iPhone OS ) avranno poi notato che a sinistra della prima schermata home è tornata la pagina di ricerca, esattamente nella stessa identica posizione in cui si trovava originariamente Spotlight , quando fu introdotto con la terza versione di questo sistema operativo.
A partire da iOS 9 è però Siri ad occuparsi direttamente della ricerca, una Siri rinnovata che, in veste di assistente digitale “completo”, prima ancora di cercare qualcosa ci propone già da subito la lista dei contatti più frequenti e delle app maggiormente utilizzate, nonché alcune notizie prese direttamente online. Dall’icona del contatto avremo poi la possibilità di accedere direttamente alle funzioni di chiamata e messaggistica, o accedere informazioni complete contenute nella scheda del contatto. Queste novità non eliminano comunque la possibilità di richiamare la funzione di ricerca trascinando lo schermo verso il basso in qualsiasi pagina della schermata home, anche se i due tipi di richiamo producono effetti leggermente differenti (in quest’ultimo caso non vengono visualizzati contatti e notizie, e compare da subito la tastiera per inserire quel che si vuole cercare).
A parte il restyling degli effetti grafici, Siri acquisisce poi la capacità di comprendere molti più comandi rispetto a prima: “ricordami stasera di prenotare un ristorante”, oppure “ricordami di controllare la caldaia quando arrivo a casa” sono indicazioni capaci di produrre dei promemoria appropriati a quanto richiesto, mentre la ricerca di alcune informazioni restituisce informazioni anche dalle app che supportano questa funzione, opzione molto utile quando si hanno più applicazioni simili che fanno le stesse cose, e non ci si ricorda di dove si trovava una certa informazione.
Esplorando le applicazioni fornite col sistema, a parte le indicazioni sui trasporti urbani incluse in Mappe (attualmente non disponibile per le città italiane) e qualche piccola rifinitura qua e là, uno dei miglioramenti più grandi è quello che riguarda una delle app più semplici: Note. Per sfruttare le nuove possibilità è indispensabile effettuare in modo esplicito una sorta di upgrade dell’applicazione perché, a seguito dell’aggiornamento, le note conservate in iCloud non saranno più visibili dai dispositivi che non sono aggiornati a iOS9 o dai Mac che non installano l’imminente El Capitan.
Al di là di questi dettagli tecnici, sulla scia di molte altre applicazioni simili, la nuova versione di Note permette di realizzare dei documenti che non sono solo testuali ma contengono anche immagini, foto, video, e schizzi realizzati a mano. In quest’ultimo caso è possibile richiamare anche uno strumento “righello” che consente di tracciare linee rette “appoggiando” il tratto proprio come se si trattasse di un vero righello; infine, oltre a quanto già detto, si possono inserire dei check-box per realizzare una di lista di cose da fare o da controllare: l’esempio più classico è quello della lista della spesa, anche se non può rimpiazzare completamente quelle applicazioni specifiche che tengono in memoria un database delle varie voci (che risultano così facilmente richiamabili). Nel complesso tutte queste novità trasformano una piccola applicazione di iOS in uno strumento potente e completo, capace di sostituire molte altre applicazioni pensate per scopi simili.
Parlando di Note non possiamo non parlare della nuova tastiera implementata sull’iPad, un miglioramento pensato molto probabilmente per offrire qualcosa in più al modello “pro” di prossima uscita (che comunque avrà anche in opzione una tastiera fisica) ma che comunque offre le stesse funzioni anche sugli altri iPad. Fondamentalmente sono due le novità che riguardano questo strumento di iOS: la prima è la presenza dei pulsanti di formattazione del testo, nonché quelli annullare o ripetere le azioni o per effettuare il classico taglia, copia, e incolla (le app potranno personalizzare gli strumenti da far comparire in questo nuovo spazio, tant’è che tra Pages e MS-Word si notano diverse differenze). La seconda è la possibilità di utilizzare lo spazio della tastiera come se fosse un trackpad: basta appoggiare due dita e iniziare a muoverle per spostare il cursore a proprio piacimento, ma senza togliere le mani dalla tastiera… In contesti come quelli della videoscrittura è talmente comodo che viene naturale da subito.
Arriviamo infine al pezzo forte, delle novità di iOS9 , anche se riservato al solo iPad: parliamo del multitasking nelle sue varie forme: Slide Over, Split View, e Picture in Picture.
Slide Over consente di richiamare, dalla parte destra dello schermo, un’applicazione che supporta il multitasking, così da rispondere velocemente ad una mail, o tenere sotto controllo lo scorrere dei tweet, senza abbandonare quello che stiamo facendo. Slide Over occupa circa un terzo dello schermo, si può richiamare sempre (le applicazioni richiamabili sono però solo quelle che supportano il multitasking), e lascia momentaneamente in secondo piano l’App principale che stavano utilizzando, finché non chiudiamo lo Slide Over. Se però anche l’applicazione principale lo consente, è possibile “allargare” l’App aperta sulla destra fino a metà schermo, entrando così in modalità Split View , e utilizzando due applicazioni contemporaneamente, cosa che ho sfruttato in modo intensivo scrivendo questo pezzo. Lo Split View può essere poi ridimensionato per lasciare più spazio all’applicazione principale, una sorta di Slide Over che tiene però entrambe le applicazioni attive.
La modalità Picture in Picture è invece qualcosa di più limitato che riguarda solo i video, e consente di rimpicciolire un filmato (o una telefonata FaceTime) in un quadratino da posizionare in un angolo dello schermo, mentre si aprono e si utilizzano altre applicazioni. Sebbene possa sembrare una banalità, è molto comodo durante le videochiamate, perché permette evita di perdere il contatto col proprio interlocutore mentre si fa altro: si possono per esempio controllare appuntamenti in calendario o prendere appunti con la nuova app Note, mantenendo comunque attiva e in primo piano la videochiamata. La panoramica sul multitasking potremmo infine chiuderla ricordando la nuova visualizzazione delle app recenti/attive, che apre a schermo pieno una vista 3D con un’anteprima delle varie app, non molto dissimile da come accadeva con la precedente versione di iOS, ma con uno stile più efficace.
Non mancano infine altre migliorie più o meno evidenti e più o meno importanti. Il calendario per esempio mostra tutti gli eventuali eventi che riesce a trovare nelle mail, e Mappe (come già ricordato) mostra tutte le indicazioni del trasporto pubblico (per le città dove questo servizio è già stato completato). Riallacciandoci a quanto detto in apertura possiamo infine citare la nuova voce Batteria tra le impostazioni, che ci indica quali sono le applicazioni più dispendiose dal punto di vista energetico, o comunque quelle sulle quali abbiamo passato più tempo, e che quindi hanno consumato più batteria. Non mancano infine miglioramenti in Safari (che permette di salvare una pagina in iBook convertendola in PDF), in Mail (che offre la possibilità di aggiungere delle nota sugli allegati) e in tutte le altre applicazioni fornite a sistema.
Come prima release di un sistema di cui sono state riscritte le fondamenta, non manca qualche problemino di gioventù: non è ancora chiaro se si tratti di un bug o di un problema legato ad alcune app non ancora aggiornate, ma in seguito al passaggio ad iOS 9, alcune applicazioni mostrano tutte le scritte in inglese, anche se si sceglie “italiano” come prima lingua del dispositivo. Rimane inoltre inspiegabile il fatto che le applicazioni Apple di quello che una volta era il pacchetto iWork (cioè Pages, Numbers e Keynote) non supportino ancora il multitasking, limitandosi ad accettare lo Slide Over di chi ha già fornito il pieno supporto, come le applicazioni di Microsoft Office, che in quest’occasione si è dimostrata prontissima a supportare le novità di Cupertino. A parte questo, il nuovo sistema non ha mostrato alcun segno di instabilità o appesantimento, perlomeno su iPad Air 2 e iPhone 6, e rimane sicuramente un aggiornamento consigliato, in particolare per chi utilizza iPad (che potrà sfruttare le nuove opzioni di multitasking) e per chi si affida molto a Siri, i cui miglioramenti sono notevoli. Al momento non saprei dire quanto venga effettivamente migliorata la gestione della batteria, ma sicuramente un miglioramento c’è, e comunque avrete la possibilità di impostare anche la modalità di risparmio energetico: il mio consiglio finale rimane quello di aggiornare.
Domenico Galimberti
blog puce72
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