Come probabilmente già sapete, il Nostro Amato Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, vuole avere un singolo IP associato ad ogni singolo cittadino italiano . La questione è difficilmente comprensibile per un pubblico non tecnico, per cui sono costretto a ricorrere ancora una volta ad un artifizio: ve la spiego con una sceneggiatura teatrale. L’eroe della nostra storia è il mitico Joe Lametta già protagonista di Kriptonite .
ATTO I
SCENA 1
Sala interrogatori della centrale di polizia.
Locale squallido. Un tavolo e due sedie.
Joe Lametta siede alla sinistra e giochicchia con il pacchetto delle sigarette. L’Agente Grasso entra dalla porta sulla destra tenendo in mano un pacco di fogli.
AGENTE GRASSO
Non si può fumare qui.
JOE LAMETTA
Non sto fumando.
L’agente Grasso gli strappa di mano il pacchetto delle sigarette. Sbatte il pacco di fogli sul tavolo, si siede di fronte a Joe Lametta e si accende una delle sigarette che ha appena sottratto al suo prigioniero.
AGENTE GRASSO
Allora, Lametta, ti sei fatto beccare ancora. Cosa c’è?
Il lupo perde il pelo ma non il vizio?
JOE LAMETTA
Non ho fatto niente.
AGENTE GRASSO
Ti sei fatto beccare come un pollo. Cosa c’è, Lametta, hai perso il tocco? Stai invecchiando? (ride)
JOE LAMETTA
(alterato) Non ho fatto niente, ti dico.
AGENTE GRASSO
(rabbioso) Non dire cazzate! Abbiamo qui le prove! (indica il pacco di fogli sul tavolo)
Quell’articolo l’hai pubblicato tu.
JOE LAMETTA
Quale articolo?
AGENTE GRASSO
Quello in cui sputtani il figlio di Bossi.
JOE LAMETTA
(a parte) Ma di che c…. parla?
(realizza) Ah, quello in cui si rivela che il figliolo di Bossi ha mancato la maturità per la terza volta. Dici quello?
AGENTE GRASSO
Proprio quello.
JOE LAMETTA
Ma è tutto vero. Dov’è il problema?
AGENTE GRASSO
Non c’entra niente che sia vero o falso. Il fatto è che tu non puoi dirlo.
Non sei un Operatore della Comunicazione iscritto al Registro.
JOE LAMETTA
(mette la faccia tra le mani e parla tra sé) Che paese di merda!
Solo in questo paese di merda ed in Cina ci vuole l’autorizzazione prima di aprire bocca.
AGENTE GRASSO
Cosa dici?! Parla in modo che ti si senta!
JOE LAMETTA
Niente! Non stavo dicendo niente!
AGENTE GRASSO
Allora? Confessi o dobbiamo stare qui tutta la notte?
JOE LAMETTA
Non ho niente da confessare.
Quando è stato pubblicato quell’articolo?
AGENTE GRASSO
Lo sai benissimo.
JOE LAMETTA
No, non lo so.
Mi rispondi o dobbiamo giocarci la nottata su queste cazzate?
AGENTE GRASSO
(sbuffando) Ieri alle 15 e 27, ora locale.
JOE LAMETTA
(sorride e scuote la testa) Vedi, Grasso, sei il solito idiota.
Ieri pomeriggio io ero in aereo. Stavo rientrando da Bruxelles.
Non posso essere stato io a pubblicare quell’articolo a quell’ora.
Non c’è connessione dagli aerei in volo. Non ancora almeno.
AGENTE GRASSO
(controlla nervosamente i suoi fogli)
Non fare il furbo con me! Qui c’è il tuo indirizzo IP.
Sei stato tu.
JOE LAMETTA
(spalanca le braccia, sconsolato) Dài, Grasso, ce la puoi fare.
L’indirizzo IP identifica la macchina, non l’utente.
Qualcuno ha usato il mio PC dell’ufficio per pubblicare quell’articolo.
AGENTE GRASSO
(spegne la sigaretta e scatta in piedi, rabbioso. Si piazza a pochi centimetri dalla faccia di Joe Lametta e lo minaccia)
Non fare il furbo con me, ti ho detto! Io non ci casco nei tuoi trucchetti da quattro soldi!
JOE LAMETTA
(nasconde il viso tra le mani per qualche secondo, disperato, poi ricomincia a parlare.
Cerca di parlare a bassa voce e lentamente, come si fa coi bambini)
Come faccio a spiegartelo, Grasso? Sulle reti TCP/IP, l’indirizzo IP identifica la macchina.
Ogni macchina può avere più utenti.
Ogni singolo utente è identificato dalla sua coppia username/password.
AGENTE GRASSO
Non cercare di fregarmi, Lametta!
JOE LAMETTA
È così, ti dico!
L’indirizzo IP viene usato solo per rendere possibile il routing.
AGENTE GRASSO
Il cosa?!
JOE LAMETTA
Il routing! L’instradamento dei messaggi da un computer all’altro.
L’indirizzo IP è solo un artifizio tecnico, come il numero di telefono.
Tu non sei il tuo numero di telefono, vero?
AGENTE GRASSO
Già, ma tu rispondi al tuo numero, non è così, Lametta?
JOE LAMETTA
(scuote la testa, sconsolato)
Certo! Ma il mio telefono può essere usato da altre persone.
Capisci cosa voglio dire? Il mio numero identifica il telefono, non me.
Identifica il dispositivo, non l’utente.
AGENTE GRASSO
(si raddrizza di scatto e comincia a camminare per la stanza, nervoso)
Ma tu ti porti sempre il telefono in tasca. Rispondi sempre tu a quel numero. Non lo fai usare ad altri.
Quel numero è tuo! Tuo e soltanto tuo!
Una volta assegnato, tu e quel numero diventate una cosa sola.
Tu sei il numero ed il numero è te.
JOE LAMETTA
No, non è vero. Il mio numero può cambiare.
Io posso avere più numeri. Alcuni posso prenderli nuovi, altri posso buttarli via.
L’assegnazione è temporanea.
AGENTE GRASSO
Ed allora, cosa sarebbe che ti identifica?
JOE LAMETTA
Ma te l’ho appena detto: la mia coppia username e password.
O qualunque altra cosa si possa usare per l’autenticazione.
AGENTE GRASSO
Per la cosa?!
JOE LAMETTA
L’autenticazione. Il processo con cui un utente si lascia identificare e riconoscere dal sistema si chiama autenticazione.
Il login, insomma!
AGENTE GRASSO
(torna vicino a Joe Lametta e lo minaccia con un dito)
Tu stai cercando di fregarmi, Lametta, ma io non ci casco. Non questa volta.
JOE LAMETTA
(sorride, cercando di non ridere in faccia al minaccioso agente)
Grasso, perché non ti leggi un qualunque manuale di reti, allora?
AGENTE GRASSO
Io me ne frego dei vostri manuali! Non ce ne facciamo niente delle vostre menzogne!
(prende un foglio dal pacco e lo sbatte minacciosamente sotto il naso di Joe Lametta)
Qui abbiamo tutte le informazioni che ci servono. Lo vedi cosa dice?
JOE LAMETTA
(prende il foglio che l’Agente Grasso gli ha messo sotto il naso e legge a voce alta)
“L’indirizzo IP identifica univocamente l’utente. Ogni utente ha il suo indirizzo IP assegnato alla nascita. Ogni IP appartiene ad un solo utente.”
(gira il foglio e lo esamina)
Ma chi è questo idiota?!
AGENTE GRASSO
Attento a come parli, Lametta. Quello è un testo scritto dal Ministro, di suo pugno.
JOE LAMETTA
(getta il foglio sul tavolo)
Non ne ho colpa io se vi governano dei deficienti!
AGENTE GRASSO
(si avventa su Joe Lametta e quasi lo colpisce)
Io ti faccio finire in galera! Ti sbatto dentro e butto via la chiave!
JOE LAMETTA
(si rende conto del pericolo e alza le mani in segno di resa)
OK, OK… stai calmo. Senti,è tutto molto più semplice di quello che sembra. Io ero in aereo ieri pomeriggio.
Ho il biglietto che lo dimostra. Possono confermarlo i tuoi colleghi dell’aeroporto.
Ci sono le riprese delle telecamere che mostrano la mia brutta faccia mentre attraverso le barriere.
Questa è la realtà. Non puoi farci niente.
AGENTE GRASSO
Lo vedremo!
(preme un pulsante e chiama il suo collega)
L’agente magro entra dalla porta.
AGENTE MAGRO
Comandi!
AGENTE GRASSO
Agente Magro! Chiama quelli dell’aeroporto.
Fatti dire se questo avanzo di galera ha oltrepassato le loro barriere di controllo ieri pomeriggio.
L’Agente Magro resta immobile
AGENTE GRASSO
Beh, che c’è? Non hai capito?
AGENTE MAGRO
No, ho capito benissimo. Abbiamo già controllato.
Lametta era su un aereo proveniente da Bruxelles ieri pomeriggio.
A quanto pare era andato al parlamento europeo a parlare male del suo paese.
Joe Lametta apre le braccia in segno di sollievo.
AGENTE GRASSO
(rivolto a Joe Lametta)
Non cantare vittoria te! Agente Magro, sloggia.
Lasciaci soli.
L’Agente Magro esce.
AGENTE GRASSO
Sei il solito furbacchione. Sei riuscito a cavartela anche questa volta!
JOE LAMETTA
Non prendertela! Prima o poi verrà eletta una persona competente al vostro ministero.
Magari qualcuno che non deve cercare le lettere una ad una sulla tastiera per scrivere un messaggio di posta.
L’Agente Grasso si siede e si prende il viso tra le mani. Resta così qualche secondo, poi scopre il viso e torna a parlare.
AGENTE GRASSO
Sono stanco di questi deficienti. Se tu solo sapessi quanto sono stanco…
Lo sai che casino ci hanno fatto fare per assegnare un IP diverso ad ogni utente?
JOE LAMETTA
Certo che lo so! Vi ho procurato io stesso i blocchi di indirizzi contigui che vi servivano.
C’è voluto il mercato nero per trovarli!
AGENTE GRASSO
Già… ed adesso si scopre che non serve a niente.
JOE LAMETTA
Noi abbiamo provato a dirvelo. Non c’era nessun bisogno di indirizzi fissi.
Si è sempre riusciti a risalire all’utente che usa un certo computer.
Ci si riusciva benissimo anche prima. Anche con gli IP assegnati dinamicamente.
Il problema è sempre stato solo quello di scoprire chi era davanti al computer nel momento in cui venivano impartiti certi comandi.
AGENTE GRASSO
Già… e questo come si fa a saperlo?
JOE LAMETTA
Ci sono mille modi… Telecamere di sorveglianza, sistemi di autenticazione forte…
AGENTE GRASSO
Cioè?
JOE LAMETTA
Smart Card, eToken… cose del genere. I mezzi non mancano.
Il problema è che non puoi pretendere di identificare l’utente al momento in cui si connette alla rete.
AGENTE GRASSO
Perché no?
JOE LAMETTA
Perchè così tutti, ma proprio tutti, saprebbero sempre chi è e cosa fa. Addio privacy.
Te l’immagini tua moglie che viene a sapere di tutti i tuoi filmatini con le minorenni?
AGENTE GRASSO
Piantala!
JOE LAMETTA
Dico sul serio! Noi tutti abbiamo qualcosa da nascondere.
AGENTE GRASSO
Ed allora, come si dovrebbe fare?
JOE LAMETTA
Come si faceva prima. Bastava ed avanzava la tecnica che si è sempre usata.
Si traccia qualcuno quando c’è un vero motivo per farlo e solo sotto mandato di un giudice.
Dai tracciamenti di massa abbiamo tutti qualcosa da perdere.
AGENTE GRASSO
E gli eToken? Le Smart Card?
JOE LAMETTA
Quelli è meglio usarli per autenticare l’utente a livello di singolo server, quando c’è bisogno di farlo.
AGENTE GRASSO
Ad esempio?
JOE LAMETTA
Ad esempio il server della tua banca.
L’Agente Grasso annuisce in silenzio. Si alza lentamente dalla sedia, raccoglie le sue carte e si avvicina alla porta. La apre e fa cenno a Joe Lametta di andarsene.
AGENTE GRASSO
Sloggia, Joe. Ti è andata bene anche questa volta.
Alessandro Bottoni
PS: Il testo teatrale è stato scritto con Celtx . Il progetto Celtx “Joe Lametta sulla griglia” è disponibile online sul server “Project Central” di Celtx a questo indirizzo .
Ho recensito Celtx su GNU Linux Magazine qualche mese fa.