Chiariamo subito: iPad non potrà mai sostituire un PC o un Mac nella vita lavorativa di tutti i giorni. Può comunque costituire un valido complemento, magari per situazioni nelle quali un computer vero è d’intralcio: si pensi alla serata sul divano, all’attesa in aeroporto, magari al viaggio in treno . In questi casi il peso e l’ingombro ridotto sembrano davvero quelli giusti: alla consistenza e alla massa del tablet con la mela ci si fa rapidamente l’abitudine, superando alcune perplessità della prima ora, e l’ergonomia e la postura seduti in poltrona non sono per niente male.
Come chiarito ampiamente nei commenti (a proposito, grazie a tutti per gli spunti e i contributi), tuttavia, senza applicazioni non ha molto senso discutere di tutto questo. Innanzi tutto occorre chiarire se i propri documenti e manuali siano leggibili e consultabili: la risposta è sì. Tanto per fare un esempio, abbiamo chiesto alla redazione de Il Fatto Quotidiano un PDF di un loro numero: 20 pagine, circa 8 megabyte, ricche in foto e “complesse” sotto il profilo del layout. Come si vede nel video, la tavoletta non ha fatto una piega: se il proprio quotidiano preferito offre una versione PDF, si può pensare tranquillamente di scaricarla e leggerla su iPad.
Quello che invece per iPad ancora non c’è, ma è ipotizzabile ci sarà presto, è Stanza : si tratta di un autentico best seller su iPhone (e non solo), visto che l’applicazione consente di scaricare o acquistare migliaia di libri e di visualizzarli perfettamente formattati sul proprio schermo. Stanza funziona su iPad , risente parecchio rispetto a Kindle e iBooks della ridotta risoluzione a cui funziona attualmente, ma è auspicabile che presto compia il grande salto e venga rilasciata in versione nativa per iPad.
Altra possibile ipotesi: realizzare qualche schizzo, o qualche disegno . Ci sono molte applicazioni con questo scopo in giro, ma Adobe Ideas è senz’altro meritevole di un’occhiata per due motivi: è gratis, e questo non guasta, e permette di lavorare con due layer – uno per il disegno e uno per una immagine – in modo da poter eventualmente anche ottenere un “lucido” di una foto presente in memoria (ad esempio per rivedere un layout di un sito). Se invece si vogliono prendere appunti , anche geotaggati, c’è Evernote : l’app è gratuita, c’è anche per iPhone, il servizio cloud prevede alcuni limiti rispetto alla dimensione delle note e del traffico generabile in un mese; se non basta, ci sono sempre dei piani a pagamento per avere di più.
Collaborare: GTalk, ovvero il servizio di instant messaging di Google, non dispone di una app neppure su iPhone, ma esistono parecchi surrogati. QuickSilver (gratis per iPhone) funziona adeguatamente anche su iPad. Lo stesso dicasi per Skype (che nonostante possa, da mesi si ostina a non rilasciare una versione della sua App che supporti il VoIP via 3G), che certifica pure la compatibilità con iPhone OS 3.2. Per ciò che attiene il messaging di nuova generazione, poi, c’è TweetDeck : ovvero un client per Twitter molto noto e molto efficace, che trasporta anche nella sua versione iPad lo stesso layout e lo stesso look già visto su desktop e iPhone. Deludenti, almeno per il momento, le app di eBay e WordPress .
Infine, spazio anche per un po’ di alleggerimento. Shazam , stranota applicazione per identificare e acquistare musica (magari dopo aver ascoltato un brano alla radio), è presente su iPad con versione apposita: mostra più info della versione iPhone, è godibile e funzionale. Per gli appassionati di musica non mancano poi applicazioni come Pro Keys (0,99 dollari), doppia tastiera con effetti che mostra fino a 2 ottave contemporaneamente sullo schermo, e infine Accordeòn (2,99 dollari): una divertente fisarmonica che, dopo qualche minuto di pratica, restituisce parecchio divertimento.