Quando manca 1 giorno all’esordio dell’iPhone 13 sul mercato, probabilmente già conosciamo qualche primo dettaglio sull’iPhone 14. La Commissione Europea, infatti, ha annunciato una importante forzatura nel tentativo di imporre l’utilizzo di un caricatore comune a tutti i produttori di smartphone, così da omologare le soluzioni sul mercato ed evitare la moltiplicazione di cavi, caricatori e connettori che diventano automaticamente merce da discarica. Le stime sono impressionanti: i caricabatterie smaltiti e non utilizzati rappresentano qualcosa come 11 mila tonnellate di rifiuti elettronici ogni singolo anno.
Apple forzata alla USB-C?
Apple è il più grande tra i produttori non allineati: con la sua soluzione Lightning, infatti, Cupertino è stata lontana da quella USB-C che il mondo Android sta invece adottando in massa, diventando così rapidamente il gruppo al centro del mirino dell’iniziativa europea.
La Commissione sostiene una soluzione di ricarica standardizzata per i telefoni cellulari e i dispositivi elettronici analoghi dal 2009. Nel 2009 la Commissione ha sostenuto un accordo volontario a livello di settore, che ha portato all’adozione del primo protocollo d’intesa. Tale accordo volontario ha permesso di ridurre il numero di soluzioni di ricarica disponibili sul mercato da 30 a 3. Il protocollo d’intesa è scaduto nel 2014 dopo due lettere di rinnovo. Nonostante gli sforzi compiuti dalla Commissione per adottare un nuovo e ambizioso protocollo d’intesa, il nuovo accordo proposto dal settore nel 2018 non ha soddisfatto né le nostre aspettative né quelle dei consumatori dell’UE in quanto non avrebbe reso possibile una soluzione di ricarica standardizzata.
L’UE propone dunque la USB-C come nuovo standard condiviso, costringendo di fatto Apple ad adeguarsi a qualcosa che finora ha ignorato. Non viene però imposta una tempistica immediata: una volta approvata definitivamente la norma, i produttori avranno 24 mesi di tempo per allinearsi. Apple avrebbe dunque potenzialmente la possibilità di produrre ancora un iPhone 14 basato sul connettore tradizionale prima di portare la linea alla USB-C con l’edizione 15.
Difficilmente Apple potrebbe però mettersi da sola nell’angolo, peraltro in senso ostinato e contrario rispetto alle prescrizioni UE. Ci sono pertanto buone possibilità per cui fin dall’iPhone 14 (sicuramente già in progettazione da tempo nei laboratori di Cupertino) si possa veder adottato il nuovo connettore omologato.
Ciò determinerà una cosa evidente: lo USB-C sarà lo standard più forte, solido e diffuso mai visto prima. I bundle in offerta non si contano più (vedi l’offerta Raviad a 9,99 euro per 4 unità differenti) e l’omologazione dei connettori potrà determinare anche maggior libertà per gli utenti. Una scelta virtuosa che però, per diventare davvero efficace, andrà imposta. Nessuna iniziativa precedente (l’Europa ci prova fin dal 2009) è infatti riuscita nell’intento di approdare ad un accordo universale: l’UE forzerà ora la mano perché l’obiettivo sostenibilità non è più procrastinabile.