iPhone 4 si perde in Cina

iPhone 4 si perde in Cina

I dispositivi venduti in loco sarebbero legati ad una versione Google Maps con confini imposti da Pechino. Problemi di toponomastica, e di confini nazionali oggetto di dispute internazionali
I dispositivi venduti in loco sarebbero legati ad una versione Google Maps con confini imposti da Pechino. Problemi di toponomastica, e di confini nazionali oggetto di dispute internazionali

Secondo alcune fonti , la versione messa da pochi giorni in commercio in Cina di iPhone 4 avrebbe un problema con Maps: l’interesse con cui Pechino sta tenendo d’occhio la disciplina delle mappe sembra aver spinto Cupertino a legare il dispositivo ad una versione di Google Maps conforme alla propaganda governativa .

Con l’uscita di iPhone 4 in Cina, un utente statunitense (o di un altro paese dove il dispositivo viene distribuito solo bloccato e legato ad un determinato operatore) potrebbe essere allettato dalla possibilità di acquistarne uno senza dover anche sottoscrivere un contratto specifico, vista la sostanziale “liberalizzazione” del modello asiatico. Tuttavia, con il nuovo modello di Melafonino potrebbe avere una brutta sorpresa nel momento in cui andasse a consultare l’applicazione geografica messa a disposizione di default.

Nell’applicazione di base Maps, infatti, le informazioni arrivano direttamente dai dataset di Google Maps China che sottostanno alle imposizioni del governo, in particolare per quanto riguarda i confini nazionali (e i territori contesi con gli stati vicini).

Inoltre, i nomi delle strade in alcuni paesi, come il Canada, sono solo in cinese, mentre in altri, come in l’Italia e Belgio, mancano del tutto: fatto che da un fastidio più pratico che ideologico (come nel caso precedente) all’utente occidentale.

Apparentemente, inoltre, non ci sarebbe alcun modo per cambiare quest’impostazione di base , non basterebbe neanche cambiare VPN per accedere ad un diverso dataset: l’unica possibilità percorribile sembrerebbe quella di ricorrere ad una diversa applicazione o a maps.google.com .

Sembra insomma che Cupertino e Mountain View abbia ceduto alle richieste, esplicite o tacite, di Pechino acconsentendo a legare i dispositivi a mappe che incontrino l’approvazione del governo locale, particolarmente attento ultimamente alla disciplina cartografica.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
29 set 2010
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