Apple non sembra aver adottato misure interne in seguito alla perdita/furto del prototipo del nuovo iPhone, ma secondo quanto riferito da alcuni osservatori Cupertino ne avrebbe parlato con le forze dell’ordine locali: a occuparsi del caso dovrebbe essere ora REACT ( Rapid Enforcement Allied Computer Team ), una speciale task force creata dalle autorità di Santa Clara per occuparsi, in collaborazione con le grandi aziende locali di ITC, di reati connessi al mondo dei computer.
REACT dovrà verificare se vi sono estremi di reato : l’ ipotesi ventilata da molti reporter è quella di ricettazione, costituendo un furto tenere un oggetto smarrito riconducibile direttamente al legittimo proprietario per la legge della California (la sezione 485 del codice penale che risale al 1872).
Gaby Darbyshire, COO di Gawker (che possiede la testata Gizmodo, il sito che ha acquistato il prototipo comparso in un pub a Redwood) dichiara di non essere stato finora raggiunto per commenti o testimonianze dalle forze dell’ordine.
La questione, peraltro, è ben più complicata di un semplice acquisto di un oggetto evidentemente rubato/perduto: da un lato il valore del prototipo va oltre la somma delle parti, dal momento che costituisce un segreto industriale, cioè una forma di tutela della proprietà intellettuale la cui divulgazione può danneggiare Apple nei confronti di tutti i suoi concorrenti – sia perché può influenzarne i tempi e i modi di lancio del prodotto sia perché rivali possono carpirne le caratteristiche. Dall’altro lato vi è la libertà di stampa , che negli States è garantita dal Primo Emendamento, e la questione della tutela delle fonti: in una sentenza del 2001 la Corte suprema ha peraltro riconosciuto il diritto per la stampa a diffondere anche notizie riservate.
Non si sa, inoltre, se l’eventuale indagine possa essere diretta nei confronti della persona che ha ritrovato/rubato il prototipo, nei confronti di Gizmodo che lo ha acquistato, o verso entrambi. Nel caso in cui dovesse concretizzarsi un processo ci sarà da verificare, per esempio, se – come raccontato da Gizmodo – colui che ha ritrovato l’iPhone 4G ha effettivamente tentato di contattare Cupertino, non avendo ottenuto dal centralino la possibilità di parlare con qualcuno che potesse effettivamente confermargli della proprietà del prototipo.
Secondo quanto riferito da Steve Wozniak, fondatore insieme a Ronald Wayne e Steve Jobs di Apple, Gray Powell, l’ingegnere incaricato di custodire il prototipo perduto, non sarebbe stato licenziato perché “avrebbe tenuto il prototipo sufficientemente segreto per soddisfare Apple: e tutto quello che è successo è solo la conseguenza di un incidente che sarebbe potuto succedere ad ognuno di noi”. Episodio su cui Wozniak tenta di sdrammatizzare : gira per esempio una suo foto con una birra e un melafonino e una maglia che recita “sono andato a bere con Gray Powell e l’unica cosa che ho ottenuto è stato un inutile prototipo di iPhone”.
Una sua foto, peraltro, era costata un licenziamento per un caso che sembrerebbe molto meno grave dell’episodio che sta tenendo in questi giorni banco: un dipendente Apple che lo aveva in custodia gli aveva mostrato (per appena due minuti e poche foto postate sulla sua pagina Twitter) un iPad 3G poche ore prima del lancio del modello WiFi . Peccato che si trattasse di un prototipo ancora “nascosto”, riconoscibile grazie ad una fascia nera sul lato superiore: a nulla sarebbe valso l’intercedere di Wozniak presso Jobs, né il fatto che lui sia ancora a tutti gli effetti un dipendente Apple. All’ormai ex dipendente, identificato con le iniziali AJ, la leggerezza è costata il posto di lavoro.
L’attenzione della stampa si concentra ora sulla sorte del ragazzo sfortunato protagonista del’ intrigo a base di birra , e su quella dell’anonimo dipendente colluso con Wozniak. Nel primo caso è stato un incidente, nel secondo una scelta deliberata? Cosa ha generato una certa disparità di trattamento? Ci sono altri dipendenti Apple che presto potrebbero trovarsi invischiati in faccende simili: due prototipi di iPod Touch con fotocacamera semifunzionanti e marcati DVT-1 e DVT-2, “Apple Development Team”, sono apparsi per un po’ su eBay per poi sparire nuovamente. Giusto il tempo di creare ulteriori malumori a Cupertino.
Claudio Tamburrino
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