Cupertino – Un iPhone che strizza l’occhio alle aziende IT e ai videogiocatori. Senza dimenticare gli sviluppatori, a cui promette quattrini. Questo il succo della conferenza tenuta ieri in California presso la sede Apple, in cui è stato lo stesso Steve Jobs – coadiuvato dai responsabili tecnici della piattaforma – a dare il via alla nuova era del melafonino .
Lo smartphone di Apple è ora uno strumento aperto agli sviluppatori, ma che rimarrà sotto il controllo dell’azienda di Cupertino per garantirne la sicurezza. E che con l’ arrivo del firmware 2.0, previsto per la tarda primavera, sarà uno strumento adatto anche alle grandi corporation.
In sostanza, secondo quanto raccontato durante il meeting, ai programmatori sono stati offerti gli stessi strumenti utilizzati da Apple per sviluppare le sue applicazioni : l’ambiente di sviluppo sarà XCode, disponibile unicamente su Mac, ed utilizzerà delle estensioni specifiche per il testing e il debugging del software. Dal proprio computer sarà possibile verificare il funzionamento di quanto realizzato direttamente su un iPhone, ottenendo informazioni precise sulle risorse hardware impegnate, oppure su un simulatore locale perfettamente equivalente al terminale.
Piuttosto completo il framework. Suddiviso in quattro macro-aree, comprende le funzioni base del sistema operativo nel pacchetto denominato CoreOS (Lib System, BSD TCP/IP, Sockets, Security, Power Management, KeyChain, Certificates, File System, Bonjour); i servizi per lo sviluppo delle applicazioni nel pacchetto Core Services (Collections, AddressBook, Networking, Accesso ai File, SQLite, Core Location, Net Services, Threading, Preferenze, URL Utilities); le estensioni per l’interfaccia nella sezione Media (Core Audio, OpenAL, Audio Mixing, Audio Recording, Video Playback, JPG, PNG e TIFF, PDF, Quartz, Core Animation, OpenGL ES); infine, tutto quanto occorre per sfruttare al meglio le caratteristiche multimediali dell’iPhone grazie al pacchetto CocoaTouch (Multi-Touch, Accelerometro, View Hierarchy, Localizzazione, Avvisi, Web View, People Picker, Image Picker, fotocamera).
Per sottolineare la bontà di quanto realizzato, Apple ha invitato alcuni partner per mostrare quanto è possibile realizzare con poche righe di codice. Così sul palco si sono avvicendati Electronic Arts con una demo, completa e funzionante, dell’attesissimo Spore , e SEGA con SuperMonkeyBall controllato attraverso l’accelerometro. Il risultato, a detta dei commentatori , è piuttosto convincente: iPhone potrebbe insomma dimostrarsi una buona piattaforma di gioco . Naturalmente ci sono anche software pensati per i medici o gli uomini d’affari, e dulcis in fundo il programma di instant messaging di AOL (AIM). Tutto questo, assicurano dal palco, è solo l’inizio.
A Cupertino hanno pensato anche a come distribuire queste applicazioni. Da giugno, data prevista per il rilascio della versione 2.0 del firmware dell’iPhone, su tutti i melafonini sarà integrato App Store : un negozio virtuale, modellato sulla falsa riga dell’iTunes Store, che consentirà ai programmatori di arrivare direttamente sugli schermi degli utenti. I prezzi, garantisce Jobs, li decideranno gli sviluppatori: del totale, il 70 per cento finirà direttamente nelle loro tasche, mentre il 30 per cento sarà trattenuto da Apple per “permettere la gestione dello store”.
In questo modo, Jobs spera di riuscire a tenere sotto controllo l’ambiente iPhone: niente pornografia, niente applicazioni pericolose o dannose circoleranno sul melafonino. Ci penserà Apple stessa a validare e garantire il funzionamento ottimale di tutti programmi sviluppati, evitando che il proprio cellulare tuttofare possa cadere vittima di malware e applicazioni realizzate maldestramente. E per invogliare gli sviluppatori titubanti a farsi avanti e allargare l’ecosistema iPhone, annunciato anche un fondo da 100 milioni di dollari – denominato iFund – che distribuirà finanziamenti alle aziende più promettenti che si impegneranno nella crescita del progetto.
Ma con il firmware 2.0 non arriverà solo App Store . Apple ha pronte anche molte novità per quanto attiene alla vocazione enterprise di iPhone, che supporterà il protocollo ActiveSync Exchange di Microsoft, la cifratura IPsec VPN di Cisco e l’autenticazione WPA2 Enterprise su 802.1x per garantire la massima compatibilità con gli ambienti di lavoro anche di grandi dimensioni. Estensioni che le aziende possono testare anche da subito, grazie ad un programma di beta lanciato oggi stesso.
Tra i vantaggi offerti da queste nuove funzionalità c’è la possibilità di ricevere email e calendari in modalità Push, di gestire rubriche condivise e aggiornate automaticamente su tutti i terminali aziendali, e persino di procedere alla cancellazione in remoto dei dati personali nel caso un iPhone venga perso o rubato .
Con tutte queste novità, iPhone sembra ora davvero in grado di confrontarsi con il BlackBerry di RIM sul mercato aziendale. Jobs dal palco nega di aver lanciato il guanto di sfida all’azienda canadese, ma poi spiega che Apple sta sviluppando un programma per supportare la transizione da BlackBerry a iPhone per le aziende che lo desiderano.
Novità simili riguarderanno pure iPod Touch, anche se Jobs fa capire che quanti desiderino aggiornare il loro lettore MP3 dovranno pagare qualcosa. Nessuna notizia invece su un possibile iPhone 3G o su nuovi carrier pronti a distribuire il melafonino in altri paesi: agli appassionati italiani non resta che aspettare e sperare che quanto prima le voci che vogliono TIM ad un passo dalla firma dell’accordo trovino conferma.
Luca Annunziata