iPhone è quasi pronto, e lo sarà senz’altro per il lancio previsto a giugno. A dirlo è il CEO di AT&T Randall Stephenson , che la scorsa settimana ha confermato come non siano previsti ritardi per il primo telefono cellulare prodotto da Apple.
“Le nostre aspettative sono buone” ha proseguito Stephenson, ” I nostri test sono andati bene “. Infondate sarebbero quindi le voci che si erano diffuse nei giorni scorsi, che ventilavano un ritardo nella data di uscita dell’iPhone a causa di imprecisati problemi tecnici.
Grande l’attesa per l’ultimo gadget tecnologico della casa di Cupertino: secondo una ricerca condotta da Harris Interactive (accolta con qualche scetticismo in rete), il 47% del pubblico americano sarebbe a conoscenza dell’esistenza di iPhone (che non è ancora sul mercato) e ben il 17% degli interpellati sarebbe interessato all’acquisto.
Tanto entusiasmo non si deve soltanto ad una buona strategia di marketing: secondo il vicepresidente di Harris Interactive <strong<Joseph Porus “iPhone ha scosso l’industria fino alle basi”. Questo telefono rischia quindi di diventare un nuovo oggetto di culto e un altro best seller targato Apple. L’unica nota stonata di questo trionfale successo è legata a quelli che i commentatori indicano come i limiti dell’iPhone: il costo e la destinazione d’uso.
Sempre secondo il sondaggio Harris Interactive, il 40% dei potenziali acquirenti spera infatti di poterlo acquistare dopo che il prezzo sarà calato: ma raramente Apple sceglie di tagliare i propri listini per restare competitiva sul mercato. Gundeep Hora sulle pagine di CoolTechZone , ricorda che Apple “ha la fortuna di poter fissare i prezzi a proprio piacimento senza perdere nei confronti della concorrenza”.
Perplessità sulle capacità di iPhone di attrarre i professionisti sono state invece espresse da Microsoft , in una intervista rilasciata da Chris Sorenson (capo della strategia per gli smartphone in Asia) a cnet : sarà un ottimo telefono con lettore musicale incorporato, avrà una interfaccia innovativa, ma per BigM resta “un sistema chiuso nel quale non si possono installare applicazioni, e senza il supporto per i documenti Office”.
Sorenson pone l’accento sulle differenze tra iPhone e Windows Mobile, e sottolinea come la sua azienda si stia sforzando di portare sui cellulari quante più funzioni i consumatori sono abituati ad usare sui PC, e come il loro prodotto sia pensato espressamente per includere caratteristiche utili alle aziende e ai loro dipendenti.
Opinione per altro condivisa sempre da Hora sulle pagine della suo webmagazine : sebbene la mancata compatibilità con il formato Office non sia probabilmente una pecca troppo grave, l’assenza di una vera e propria tastiera potrebbe costituire un serio limite all’appetibilità di iPhone.
Il capo redattore di CoolTechZone pone comunque un freno alle critiche di Microsoft: iPhone punta a far convergere in un unico dispositivo un iPod video e un telefono cellulare , e Apple non ha mai affermato di voler raccogliere proseliti anche tra chi utilizza il cellulare per lavoro.
Quello che alla rete invece proprio non è andato giù, è il ritardo accumulato da Leopard a causa di iPhone. Herb Greenberg ironizza ferocemente sulle parole scelte da Apple per giustificare le proprie mosse, e gli fa eco Scott Rosenberg che cita la Legge di Brooks . Si dimostra più ottimista Paul Kedrosky , che giudica iPhone una buona mossa per Apple a prescindere dal successo che otterrà. Sia come sia, Apple un risultato l’ha raggiunto: non si fa che parlare di ciò su cui si sta impegnando.
Luca Annunziata