La questione è nota da tempo, dall’aggiornamento a iOS 8.0.1, fra gli utenti di iPhone 6 e iPhone 6 Plus che abbiano approfittato di servizi di assistenza non ufficiali per sostituire componenti del bottone Home che svolge le funzioni Touch ID: solo nei giorni scorsi, però, la stampa generalista ha dato rilievo all’ Error 53 , notifica che trasforma il dispositivo riparato in un oggetto inutilizzabile. Il chiacchiericcio dei non utenti e le rimostranze degli utenti colpiti, che hanno ad esempio già mobilitato le autorità australiane, rappresentano naturalmente una ghiotta occasione per gli avvocati: uno studio legale di Seattle ha già provveduto a cavalcare le istanze di cinque utenti della Mela, depositando una denuncia che aspira allo status di class action.
“Catastroficamente per gli utenti, l’Errore 53 va ben oltre la disabilitazione di Touch ID: manda il terminale in Recovery Mode e chiede all’utente di collegare il dispositivo a un PC per completare l’aggiornamento e il ripristino del dispositivo usando il software iTunes. Sfortunatamente – spiegano i legali nella denuncia – l’aggiornamento e il ripristino di un dispositivo che abbia visualizzato l’Errore 53 in modalità di recupero semplicemente rimandano di nuovo il terminale in modalità di recupero, intrappolandolo in un loop infinito”. L’Errore 53 rende inutilizzabili i dispositivi, lamentano gli utenti e rilanciano gli avvocati, e il “bricking” dei melafonini comporta altresì che “i dati conservati, come foto o video, vengano definitivamente persi”.
Apple, secondo i legali che rappresentano i cinque utenti, avrebbe mancato di segnalare agli utenti l’eventualità dell’Errore 53 e delle sue conseguenze, e soprattutto avrebbe dovuto garantire la reversibilità dell’errore .
A dire di Apple, si tratta di una misura di sicurezza per difendere gli utenti, e per assicurare che le funzioni di Touch ID, lettore di impronte digitali utilizzabile anche per i pagamenti mobile, siano garantite dalla supervisione di Apple nelle riparazioni. Il comportamento di Cupertino, si sottolinea invece nella denuncia, sarebbe mosso dall’intento di trarre “un beneficio economico”: gli utenti colpiti dall’Errore 53 finiscono per acquistare nuovi terminali Apple o si rivolgano ad Apple per approfittare dei servizi di assistenza fuori garanzia .
Nella denuncia si chiamano a raccolta gli utenti di iPhone 6 e iPhone 6 Plus, ma anche gli utenti di iPhone 6s e iPhone 6s Plus danneggiati dall’errore. Errore che secondo i legali, che citano fonti online, si potrebbe verificare anche senza che ci sia stato un intervento sul bottone Home da parte di servizi di assistenza non ufficiali. Si chiedono così 5 milioni di dollari di danni, riparazioni gratuite per gli utenti e un aggiornamento software che risolva il problema. I potenziali membri della class action, secondo lo studio legale, si conterebbero in “centinaia di migliaia”.
Gaia Bottà