Da quando Apple ha presentato il nuovo iPhone SE, mi sento rivolgere sempre più spesso la solita domanda: “perché mentre tutti fanno a gara per allargare display, Apple presenta un nuovo telefono rimpicciolito?”. Questa domanda, che sotto certi aspetti rappresenta a tutti gli effetti ciò che più traspare agli occhi del grande pubblico, in realtà mette in evidenza due cose: la prima è che in molti non hanno ben presente quale sia (e quale sia sempre stata) la politica commerciale di Apple riguardo i modelli di iPhone in vendita. La seconda, comunque legata alla prima, è che proprio questa politica commerciale di Cupertino sta in qualche modo cambiando. A monte di tutto ciò andrebbe inoltre considerato che tutti gli altri produttori hanno da sempre in vendita numerosi modelli di tutte le taglie e tutte le fasce di prezzo, cosa che Apple non ha mai fatto.
Ma partiamo dall’inizio: come appena accennato, la casa della Mela ha sempre tenuto in vendita gli iPhone di due generazioni precedenti. Questo significa che anche prima dell’iPhone SE, Apple aveva a listino un telefono con display da 4 pollici: oltre agli ultimi arrivati (cioè l’ iPhone 6S e 6S Plus ) erano in vendita sia i modelli dell’anno precedente ( iPhone 6 e iPhone 6 Plus ) sia il più vecchio iPhone 5S del 2013.
C’è stato un solo caso che è sfuggito a questa regola, ed è quello dell’ iPhone 5C , telefono che nel 2014 ha rimpiazzato l’iPhone 5 al lancio del 5S, cambiando il case in metallo per uno in plastica colorata. Non è mai stata ben chiara la strategia di Apple in quell’occasione, a parte la volontà di contenere i costi per fare più margine e marcare in modo più netto la distinzione tra il nuovo modello e quello con l’hardware della generazione precedente. Può anche essere che si trattasse di una prova generale per quanto fatto un paio di settimane fa, ma con l’iPhone SE la casa della Mela ha voluto fare qualcosa di completamente differente: mettere l’hardware nuovo (per intenderci, grossomodo lo stesso hardware dell’iPhone 6S) in uno dei case a mio avviso meglio riusciti nella storia degli iPhone, ovvero quello degli iPhone 5/5S. Prima di fare qualche considerazione su cosa si aspetta Apple da questa nuova scelta strategica, diamo un’occhiata al telefono. L’iPhone SE si presenta nella classica confezione Apple e la forma del telefono è esattamente quella dell’iPhone 5S, ovvero quella dal profilo squadrato (che a sua volta proviene dall’iPhone 4 che potete vedere anche nel confronto fotografico).
Non è certo un segreto che parte dei componenti siano proprio quelli dell’iPhone 5S, visto che il nuovo melafonino è realizzato esattamente nello stesso modo, ma personalmente non ci vedo niente di male: credo che quello dell’iPhone 5 e 5S sia uno dei design è meglio riusciti dei telefoni Apple, leggero, perfettamente maneggevole, e con un’ottima impugnatura che rende quasi inutile ogni tipo di cover. Parlando dell’aspetto esteriore non c’è molto da aggiungere, a parte il fatto che l’iPhone SE è disponibile anche nella variante cromatica in oro rosa, una delle novità Apple più recenti che non era presente ai tempi dell’iPhone 5S (che fu comunque il primo modello Apple ad essere presentato nella variante in color oro ).
Entrando nel dettaglio delle specifiche tecniche notiamo però come l’ultimo arrivato dei telefoni Apple offra lo stesso processore e la stessa potenza di calcolo dell’iPhone 6s, come testimoniato anche dai benchmark: nessun problema quindi per tutti software più impegnativi, e anche per quanto riguarda le fotografie, iPhone SE è dotto della stessa fotocamera da 12 megapixel, con sensore retroilluminato, filtro IR ibrido, Focus Pixel, panorami fino a 63 Megapixel, live photos, possibilità di registrare video in in 4K a 30 fps, moviola a 240 fps ecc… I segni della componentistica più datata li ritroviamo invece nel display (che non integra la nuova tecnologia 3D touch), nella camera frontale (da soli 1.2 Megapixel, seppur con qualche opzione in più rispetto al passato, come il Retina Flash) e nel lettore di impronte digitali, che è ancora la versione di prima generazione.
L’aspetto più interessante di tutto ciò è il prezzo cui viene venduto il nuovo melafonino. Con un costo a partire da 509 euro, iPhone SE offre grossomodo le stesse specifiche tecniche dell’iPhone 6S, a 270 euro in meno. Certo, non è identico sotto ogni aspetto tecnico, e soprattutto ha un display più piccolo (che sotto molti punti di vista, e per molte persone, è anche un vantaggio) ma possiede la stessa potenza di calcolo e realisticamente verrà supportato per lo stesso numero di anni. Il confronto è ancora più interessante se si considera che fino a qualche settimana fa il modello base era rappresentato dall’iPhone 5S, un dispositivo che (per quanto ancora ottimo) montava un processore di due generazioni precedenti, con tutto quello che ne consegue a livello di invecchiamento e di supporto per i prossimi anni. A questo punto una domanda è d’obbligo: cosa comporta l’uscita dell’iPhone SE dal punto di vista strategico? Di fatto è la prima volta che Apple propone ai propri utenti un telefono “nuovo” come modello entry-level, e sebbene il costo non sia certo basso quanto quello di altri prodotti della concorrenza, si pone comunque in una fascia di prezzo che permette a Cupertino di affrontare alcune fasce di mercato (e alcuni paesi) con un’offerta sicuramente più interessante. Non si tratta di una corsa al ribasso, non sarebbe la strategia giusta per Apple, e probabilmente nemmeno quella cercata, ma piuttosto di un modo per tenere alto l’interesse intorno ai propri prodotti: nonostante la ricerca di display sempre più grandi, ci sono molti utenti che ancora preferiscono la comodità di un telefono più discreto, meno ingombrante e più leggero (e, perché no, meno costoso) senza però che questo significhi doversi accontentare di specifiche tecniche che risalgono a due anni prima.
L’iPhone SE risponde esattamente a queste esigenze, e nello stesso tempo consente ad Apple di affrontare un altro problema di cui si avrà modo di parlare più dettagliatamente tra una decina di giorni: la presentazione dei prossimi risultati finanziari mostrerà molto probabilmente un calo nelle vendite di iPhone, il primo da quando è nato il melafonino. È chiaro che le vendite non possono crescere all’infinito, soprattutto se gli incrementi degli anni precedenti sono stati molto sostanziosi, ma considerando che oltre la metà del fatturato di Apple è realizzato vendendo iPhone, qualsiasi calo può costituire un problema, e qualsiasi idea possa contribuire a tenere alte le vendite è la benvenuta. Per il trimestre appena concluso non si vedranno (ovviamente) i dati dell’iPhone SE, ma è lecito aspettarsi che l’impatto sulle vendite annuali sarà importante, al punto da da far segnare un ulteriore segno positivo sul totale degli iPhone venduti nel 2016.
Resta da chiedersi, una volta superato il 2016, cosa succederà l’anno prossimo: Apple continuerà a mantenere in vita un iPhone SE con hardware di ultima generazione ma schermo da 4 pollici? oppure ci terremo l’attuale iPhone SE per un paio di anni prima di veder sparire completamente la generazione di telefoni di questa dimensione? A mio avviso sul mercato c’è spazio per tutte le taglie di iPhone, ed è assolutamente sensata la scelta di proporre come dispositivo d’ingresso un modello più piccolo ma senza compromessi sulle specifiche tecniche (perlomeno non su alcuni componenti). È vero che l’arrivo dei modelli con schermi maggiorati è stata la scelta che ha tenuto alte le vendite dell’ultimo anno, ma è anche vero che l’iPhone SE risponde ad altre esigenze, altrettanto importanti per altre fasce di utenza.
Ad ogni modo, credo che almeno fino al lancio di iPhone 7 (e quindi all’ipotetica uscita di scena del modello più vecchio, che a questo punto sarà l’iPhone 6), non si ci debba preoccupare troppo di questi aspetti, mentre ora torniamo a parlare brevemente dell’utilizzo vero e proprio del telefono. Una volta ripristinato il backup dell’iPhone 6S, il nuovo smartphone è esattamente identico al precedente, a parte il fatto di avere una riga in meno di applicazioni su ogni pagina. La reattività è la stessa del fratello maggiore, visto che entrambi i telefoni sono dotati di processore Apple A9 e relativo coprocessore M9 di movimento, e anche l’utilizzo fotografico offre le stesse opzioni. Le differenze saltano all’occhio quando entrano in gioco le abitudini di utilizzo: se siete soliti ricorrere molto spesso alle opzioni del 3D Touch, sull’iPhone SE ne sentirete la mancanza… Ma dopotutto se avete un iPhone con 3D Touch, probabilmente non sarete interessati all’iPhone SE. L’altra differenza di utilizzo riguarda ovviamente le dimensioni: la densità di pixel è la stessa, quindi la dimensione delle icone o del testo non cambia (a meno di impostazioni personalizzate sugli iPhone di dimensioni maggiori) mentre cambia la dimensione della tastiera e la quantità di informazioni visualizzate sullo schermo.
Non c’è una soluzione migliore in assoluto: da una parte abbiamo minor peso e maggiore maneggevolezza (parliamo di 113 grammi contro i 143 grammi dell’iPhone 6S e i 192 grammi dell’iPhone 6S plus, display “appesantiti” anche dall’introduzione del 3D Touch), dall’altra abbiamo uno schermo che rende più comoda la visualizzazione di certe applicazioni e la comodità del 3D Touch. Personalmente, se dovessi scegliere adesso un nuovo telefono avrei molti dubbi, perché tornare a maneggiare l’iPhone SE evidenzia quanto sia più comodo (sotto molti punti di vista) avere un telefono che sia più “a portata di dito”, ma con funzioni e reattività al top… Forse la pecca più grossa rispetto ai modelli presentati lo scorso settembre è proprio la mancanza del 3D Touch, ma dopotutto qualcosa doveva pur mancare anche perché, tra iPhone SE e iPhone 6S, restano sempre in vendita l’iPhone 6 e il 6 plus, che lo schermo sensibile alla forza di pressione non ce l’hanno.
In definitiva, il mio giudizio sull’iPhone SE è positivo, sia a livello tecnico che a livello strategico. Ricordiamo che iPhone SE è disponibile nei colori Argento, Grigio siderale, Oro, e Oro rosa, ad un prezzo che parte da 509 euro per il modello da 16GB (consigliato solo a chi utilizza poche app e fa ampio ricorso ai servizi in streaming per quanto riguarda musica e foto) e arriva ai 609 euro per il modello da 64GB.
Domenico Galimberti
blog puce72
Gli altri interventi di Domenico Galimberti sono disponibili a questo indirizzo