Era da alcune settimane – da prima di Natale – che non si avevano notizie di rilevo sullo sbarco dell’ iPhone sul mercato italiano. L’argomento, da qualche giorno, viene riportato d’attualità da alcuni rumors che danno per certo l’arrivo del melafonino per TIM e Vodafone .
Ma non si parlava di esclusiva? Negli USA, come noto, il music-phone di Apple viene commercializzato solamente da AT&T Wireless , in Germania da T-Mobile (con un’operazione commerciale che ha avuto qualche tortuosità giudiziaria ) e nel Regno Unito con O2 . In Francia Orange – per ovviare al divieto di esclusiva – ne ha dovuto vendere anche una versione unlocked (con il proibitivo e dissuasivo prezzo di listino di 999 euro). In Italia, stando alle indiscrezioni circolanti in rete, la situazione sarà… ibrida.
Repubblica , nei giorni scorsi, ha spiegato che all’accordo Apple-TIM mancherebbe solo un’ufficializzazione formale: secondo quanto riportato dal quotidiano, l’operatore italiano dovrebbe lanciare a luglio 2008 la versione 3G del melafonino. A Morse risultano altre informazioni, che attribuiscono a TIM – a partire dal prossimo febbraio – l’esclusiva dell’iPhone in versione EDGE, e a Vodafone l’esclusiva europea del melafonino nella più promettente versione 3G, forse privata della connettività WiFi (che però qualche smanettone potrebbe presto ripristinare).
Se si verificasse quest’ultima ipotesi, si assisterebbe ad una scelta di marketing alquanto singolare, soprattutto da parte di TIM, che si sarebbe aggiudicata un apparecchio decisamente meno appetibile di quello che si sarebbe accaparrato Vodafone, in grado così di soppiantare in un sol colpo anche la concorrenza in Germania, Inghilterra e Francia. Resta da vedere come reagirà il mercato, anche per la probabile imposizione – da parte delle Authority per la concorrenza – della commercializzazione di una versione unlocked .
Imminente o no, a chi aspetta da mesi l’iPhone non resta che attendere i primi annunci ufficiali. Che non tarderanno a venire, se le indiscrezioni in circolazione mostreranno di essere fondate.
Dario Bonacina