Già ai tempi del debutto di iPhone X, ovvero il primo “melafonino” a venire equipaggiato con un display OLED, l’azienda di Cupertino pensava a uno smartphone con schermo microLED che, al pari dei chip Silicon, venisse progettato in casa.
iPhone X doveva essere il primo smartphone con microLED
Per cui, il primo iPhone con display OLED sarebbe in realtà dovuto essere il primo iPhone a venire dotato di schermo microLED, ma gli elevati costi di produzione e alcuni difetti qualitativi hanno portato Apple a posticipare il lancio.
A rendere nota l’indiscrezione è stato il The Information, il quale riporta che Apple ha alla fine impiegato molto più tempo del previsto per sviluppare i display microLED, uno scenario questo che l’ha costretta a consolidare i suoi rapporti con Samsung, almeno sino a quanto la tecnologia non sarà del tutto pronta.
Apple ritiene infatti che la sua dipendenza dalla sudcoreana rafforzi la supremazia di quest’ultima in un campo in cui è già leader e che finisca per indebolire il suo potere contrattuale nei confronti di altri produttori.
Samsung, invece, nutre poca fiducia in Apple e pare essere particolarmente sospettosa nei confronti degli ingegneri e dei funzionari della sicurezza che quest’ultima invia negli stabilimenti dove si producono i pannelli, sottraendosi altresì alle domande su tecnologie e processi, temendo che possano venire usate dall’altra azienda per i propri scopi.
Il rapporto prosegue citando numerosi esempi di disaccordi tra Apple e Samsung, come quando il fornitore coreano avrebbe rifiutato di accettare la richiesta del gruppo di Cupertino di pulire gli schermi dell’iPhone 14 Pro nonostante la presenza di detriti e residui causati dal processo di realizzazione dei ritagli per la Dynamic Island.