È toccato a David Marcus, numero uno di Facebook per Calibra, intervenire nel fine settimana in occasione di un seminario sul mondo bancario a proposito delle difficoltà che sta incontrando il progetto Libra. La criptovaluta si farà, ma il come e il quando ancora rimangono da definire nei dettagli. Sappiamo fin dal primo momento che si tratterà di una stablecoin, ma ora viene formulata una nuova ipotesi sulla modalità di distribuzione dei token.
Diverse stablecoin per Libra: l’idea di FB
È noto fin dall’annuncio dei mesi scorsi che Libra non sarà una moneta virtuale soggetta a volatilità come Bitcoin o Ethereum. Questo garantirà agli utenti la sicurezza degli investimenti, evitando che i token acquisiti possano perdere improvvisamente valore e tenendo l’iniziativa all’infuori delle grinfie degli speculatori. La volontà iniziale era di legare il prezzo di Libra a quello di un insieme di diverse valute: 50% dollaro americano, 18% euro, 14% yen giapponese, 11% sterlina britannica e 7% dollaro di Singapore. Una sorta di “stablecoin sintetica”.
Anziché adottare questo approccio, Facebook e i suoi partner potrebbero introdurre diverse stablecoin, ognuna delle quali legata a diverse moneta ufficiali come dollaro, euro o sterlina. Una differenza non trascurabile. Riportiamo di seguito, in forma tradotta, le parole di Marcus.
Potremmo farlo in modo differente. Invece di avere un’unità sintetica, potremmo avere un serie di stablecoin: una stablecoin per il dollaro, una stablecoin per l’euro, una stablecoin per la sterline ecc.
Le perplessità fin qui manifestate a proposito del progetto riguardano il potenziale impatto negativo di Libra sul sistema finanziario che oggi regola l’economia a livello globale, eventuali rischi per la privacy (sotto questo aspetto il coinvolgimento diretto di Facebook non aiuta) e i timori legati alla possibilità che qualcuno possa impiegare la criptovaluta per il riciclaggio di denaro sporco. I restanti membri della Libra Association dovranno lavorare al fine di rispondere punto dopo punto a ognuno dei timori manifestati.
Potremmo approcciare la questione avendo una moltitudine di stablecoin che rappresentano le valute nazionali correnti nella forma di un token digitale. È una delle opzioni che potrebbero essere considerate.
In merito al debutto, secondo Marcus il lancio rimane fissato per il giugno 2020. Non è comunque da escludere che gli ostacoli fin qui incontrati ed eventuali altre difficoltà possano far spostare il termine più avanti.
Vedremo. Quello è ancora l’obiettivo. Abbiamo sempre detto di non voler andare avanti prima di aver fatto fronte a tutte le legittime preoccupazione e aver ottenuto le necessarie autorizzazioni da parte dei regolatori. Dunque non dipende completamente da noi.