Le linee telefoniche negli uffici londinesi sono state aggredite da un’ondata di chiamate automatiche, mentre un attacco di tipo DDoS ha messo fuori uso i servizi di posta elettronica . Il caos ha stretto nella morsa il prestigioso broadcaster britannico BBC , vittima di un imponente cyberattacco nei primi giorni di marzo.
A rivelarlo sono stati gli stessi vertici della BBC , nella figura del direttore generale Mark Thompson. Con un imminente discorso alla Royal Television Society , Thompson si appresta a snocciolare i primi dettagli sull’accaduto: la violenta offensiva informatica sarebbe stata condotta da un gruppo operativo in Iran .
Nel mirino è infatti finita la divisione in lingua farsi del broadcaster d’Albione, temporaneamente soffocata dal KO di due servizi satellitari per la trasmissione dei flussi informativi verso l’ex-Persia. Gli aggressori avrebbero operato per limitare la diffusione delle notizie sgradite al governo di Tehran.
“Crediamo che la coincidenza di questi differenti attacchi sia fortemente sospetta”, ha spiegato in prima battuta Mark Thompson. Gli stessi vertici di BBC avevano già denunciato una cyberoffensiva contro BBC Persian TV , dettata dalle autorità locali per strozzare una delle fonti vitali per la libertà d’informazione in Iran.
Il direttore generale non ha voluto offrire ulteriori dettagli, in attesa del suo intervento presso la Royal Television Society . Un gruppo di giornalisti della divisione in lingua farsi della BBC aveva già subito inquietanti minacce da parte delle autorità iraniane. Gli attivisti di Reporters sans frontieres (RSF) avevano già puntato il dito contro il cyberesercito messo in piedi dal governo di Mahmoud Ahmadinejad.
Mauro Vecchio