Iran, la fugace apparizione dei social network

Iran, la fugace apparizione dei social network

Per una sola notte, un errore tecnico ha portato al ripristino degli accessi a Twitter e Facebook. Tehran è a caccia del provider colpevole. Nessun ripensamento nel nuovo corso del presidente Rouhani
Per una sola notte, un errore tecnico ha portato al ripristino degli accessi a Twitter e Facebook. Tehran è a caccia del provider colpevole. Nessun ripensamento nel nuovo corso del presidente Rouhani

La gioia degli attivisti digitali, mentre abbondano increduli cinguettii dall’Iran. Per la prima volta in quattro anni – dalla rivolta popolare contro l’ex-presidente Mohamed Ahmadinejad – è stato ripristinato l’accesso libero ai social network Facebook e Twitter , raggiungibili senza le Virtual Private Network (VPN) ormai diffusissime per l’aggiramento della censura di stato.



Invece , l’apertura improvvisa dei principali canali della condivisione social sarebbe stata causata da un problema tecnico non meglio specificato , nell’ultimo lancio dell’agenzia di stampa locale Mehr . Abdolsamad Khoramabadi, segretario di governo e responsabile dell’agenzia nazionale per la regolamentazione del web, ha puntato il dito contro un misterioso provider che avrebbe provocato lo squarcio nei filtri adottati dallo stato.

Eppure, giornalisti e comuni netizen avevano sperato fino all’ultimo in un clamoroso ripensamento da parte del nuovo presidente Hassan Rouhani – molto attivo proprio su Twitter e Facebook – anche alla luce delle sue dichiarazioni di apertura alla libera circolazione delle informazioni e dei contenuti online. In pratica, l’apertura dei social network è durata il tempo di una sola notte .

Tra censura e libertà d’espressione digitale, gli attivisti pakistani del gruppo Bytes for All hanno presentato il testo di una petizione presso l’Alta Corte di Lahore, per chiedere la rimozione immediata dei filtri sulla piattaforma di video sharing YouTube. Dopo il caos scatenato dal trailer Innocence of Muslims , il governo di Islamabad aveva effettuato un nuovo giro di vite sulla condivisione social. I responsabili di Bytes for All hanno fatto notare l’utilizzo massivo di proxy e reti VPN, con certi servizi che tradirebbero gli utenti meno smaliziati con il malware, che contribuirebbero generalmente ad un rallentamento delle connessioni.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
17 set 2013
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