Nei giorni scorsi l’Iran ha visto aumentare fino al 50% il costo del carburante in tutto il paese. Una misura che ha immediatamente scatenato le proteste della popolazione. A Tehran qualcuno sembra aver ben pensato di risolvere il problema mettendo offline l’intero territorio: dalla giornata di sabato l’accesso alla Rete risulta pressoché impossibile.
L’Iran protesta, il paese va offline
A certificarlo NetBlocks, organizzazione non governativa che monitora la situazione. Come si può vedere nel grafico allegato di seguito, l’attività delle connessioni a Internet ha subito un drastico calo nella giornata del 16 novembre, arrivando in poche ora a circa il 5% rispetto alla norma. Ad oggi il blocco rimane attivo, interessando sia le linee fisse sia i network mobile gestiti dai principali operatori come MCI, Rightel e Irancell.
Update: 40 hours after #Iran implemented a near-total internet shutdown, connectivity to the outside world remains at just 5% of ordinary levels⏱
The restrictions present a direct threat to the safety and wellbeing of Iranians #IranProtests
📰https://t.co/1Al0DT8an1 pic.twitter.com/sklcYoiOKU
— NetBlocks (@netblocks) November 18, 2019
Qualcuno è comunque riuscito a connettersi, condividendo ciò che accade e come si svolgono le manifestazioni. Nel tweet qui sotto la principale arteria stradale della capitale completamente bloccata in uno dei sensi di marcia.
طهران ، طريق الإمام علي السريع من الجنوب إلى الشمال ، الشوارع ، مغلقة مع استمرار الاحتجاجات والإضرابات بقوة#قیام۹۸#رستاخیز_ملی#همبستگی_ملی#ایران_متحد#IranProtests#ايران_تنتفض pic.twitter.com/O5mN1MZLUI
— مشعل الفدغوش (@alfadguc) November 17, 2019
In un altro post una visuale dall’interno della protesta.
-بازار تھران
تمامی ایران سرای ایرانیست
جاعش تسلیم #اراده_ملی شود#IranProtests pic.twitter.com/ldOe6rBfuX— Marjaneh Rouhani #JAVIDSHAH (@rouhanim) November 17, 2019
Di carattere ben diverso le condivisioni dell’ayatollah Seyed Ali Khamenei, esponente del movimento sciita e guida suprema del paese: il focus è sul sostegno all’indipendenza della Palestina e sull’allontanamento di ogni accusa di antisemitismo.
We are with the people and for the independence of #Palestine; we are not #antiSemitic. The Jews live completely safely in our own country, #Iran. pic.twitter.com/U6UsvFVEEm
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) November 15, 2019
Non si tratta ad ogni modo di un caso isolato. Solo quest’anno misure simili sono state applicate nel continente africano dai governi di Sudan, Zimbabwe e Repubblica Democratica del Congo, senza dimenticare che nella regione indiana del Kashmir milioni di persone sono offline ormai da oltre 100 giorni.