Roma – Condurre una battaglia mediatica contro l’intervento americano in Iraq e difendere l’integrità territoriale dei paesi mediorientali. Questo sarebbe lo scopo di una parte dei cracker filo-islamici che in queste settimane stanno ripetutamente colpendo con esiti alterni siti web istituzionali e non di molti paesi.
Secondo una società di sicurezza informatica con sede a Londra, la mi2g , nel mese di ottobre gli attacchi contro i siti sono aumentati esponenzialmente fino a toccare quota 16.559 eventi, un dato che supera quello registrato in qualsiasi altro mese a partire dal 1995, anno in cui mi2g ha iniziato a monitorare le aggressioni via internet.
Al centro degli attacchi vi sarebbero non solo spazi web istituzionali ma anche quelli di grandi imprese, in particolare americane, britanniche, australiane, indiane e israeliane.
Stando a quanto sostenuto da mi2g, comunque, fino a questo momento l’attività dei web defacer ha poco successo perché sarebbero rari gli attacchi capaci di “sfondare” davvero le difese informatiche degli enti colpiti.
A sferrarli sarebbero in particolare gruppi come USG, una organizzazione che conta membri in Marocco, Egitto e anche Europa dell’Est, una “defacer crew” che avrebbe firmato più di 1.500 attacchi solo ad ottobre.