Tempo di upgrade per Iridium , il network che fornisce servizi di comunicazione satellitare a utenti comuni e istituzioni con una copertura globale always-on a ogni latitudine. La società statunitense ha recentemente stipulato un ricco contratto di costruzione e trasporto con la francese (e anche un po’ italiana) Thales Alenia Space , che di qui ai prossimi anni avrà il compito di assemblare i nuovi satelliti e spedirli in orbita per integrare e sostituire quelli già in attività.
Denominata Iridium Next , l’operazione di rinnovo dell’impresa – che negli anni 2000 rischiava di fallire per eccesso di spesa – vale 2,1 miliardi di dollari ed è garantita dall’ex-agenzia di credito statale francese COFACE . Firmando il ricco contratto con Iridium, TAS ha battuto gli statunitensi di Lockheed Martin proprio in funzione della controfirma da parte di COFACE.
Che cosa prevede il succitato contratto? Thales Alenia Space dovrà costruire i satelliti Iridium che andranno a prendere il posto di quelli già in orbita, per un totale di 81 unità, 66 delle quali a formare la rete di comunicazioni “operativa”. Rete che offre l’opportunità unica di essere sempre in grado di comunicare (via voce o dati) in qualunque parte del pianeta ci si trovi , ai poli come all’equatore, e che tra gli attuali 360 sottoscrittori comprende anche clienti eccellenti come il governo e il Dipartimento della Difesa statunitensi.
Il lancio del primo satellite “Iridium Next” è previsto per il primo quarto del 2015, mentre una volta completata la rete di nuova generazione dovrebbe funzionare “almeno” fino al 2030. A parte i 2 miliardi iniziali – che la società dovrebbe finanziare in larga parte con il suo flusso di cassa – le stime parlano di un valore finale del progetto pari a 2,9 miliardi di dollari.
Sia Iridium che Iridium Next viaggiano nell’orbita bassa del pianeta a 780 chilometri dal suolo, lavorando in una configurazione che da vita al caratteristico fenomeno ottico noto come Iridium Flare osservabile anche a occhio nudo.
Alfonso Maruccia