A muoversi era stato il Data Protection Commissioner (DPC) irlandese, con un’indagine sulle misure anti-pirateria messe in campo dal provider locale Eircom. La versione locale della Dottrina Sarkozy è stata ora bastonata per aver violato la privacy di centinaia di utenti della Rete .
Era il 2009 quando Eircom adottava volontariamente un imponente meccanismo di blocco e filtraggio dei contenuti in violazione del copyright. Cedendo di fatto alle insistenti pressioni esercitate dalla Irish Recorded Music Association (IRMA). Appunto una versione locale dei tre colpi transalpini, con l’invio graduale di avvertimenti ai netizen recidivi .
Centinaia di missive erano però state recapitate ad abbonati innocenti, non affatto impelagati in attività di scaricamento selvaggio di musica . L’errore – successivamente ammesso dai vertici di Eircom – aveva portato il garante nazionale della privacy ad avviare un’inchiesta sulle disconnessioni a carico dei presunti scariconi .
Il provider irlandese ha ora due settimane di tempo per rispondere alle accuse del commissario. Il monitoraggio dei network a caccia di IP colpevoli rappresenterebbe una gigantesca violazione della privacy . I tre colpi di Eircom e IRMA costituirebbero inoltre una violazione del diritto all’accesso rivendicato dalle Nazioni Unite.
Il garante irlandese ha poi sottolineato come le varie etichette discografiche abbiano comunque la possibilità di ottenere ordinanze firmate da un giudice per costringere i vari provider a bloccare siti illeciti .
In questo senso pare orientato lo stesso governo di Dublino, che presenterà entro il prossimo 2012 un piano legislativo per bloccare in massa tutti quei siti colti in violazione del copyright . I provider sarebbero coinvolti senza trasformarsi nel braccio armato del copyright. Almeno non come corpulenti buttafuori del web.
Mauro Vecchio