A rivelarlo in esclusiva è stato un recente articolo apparso tra le pagine online del settimanale britannico The Sunday Times : il Data Protection Commissioner (DPC) irlandese ha avviato un’inchiesta sul provider locale Eircom, in particolare su certe sue strategie di lotta alla condivisione selvaggia di contenuti su Internet.
Nel mirino delle autorità d’Irlanda è dunque finito il famigerato meccanismo dei three strikes , implementato dai vertici di Eircom in collaborazione con quelli della Irish Recorded Music Association (IRMA). Un sistema subito aggressivo, che ha però preso di mira circa 300 utenti del tutto estranei ai download illeciti .
I rappresentanti del provider hanno successivamente ammesso l’errore , facendo cadere la responsabilità su un inconveniente software legato al passaggio dall’ora legale all’ora solare . Lo scarto di un’ora è risultato decisivo per le sorti del gruppo di utenti, probabilmente accusato di un reato commesso da altri a partire dallo stesso indirizzo IP.
Un errore certo marchiano, facilmente evitabile grazie ad una conoscenza basilare dei principi legati al network management . L’orologio di sistema avrebbe dovuto aggiornarsi in automatico al cambio dell’ora. C’è chi ha sottolineato come gli utenti in questione sarebbero potuti incappare in illeciti molto più pesanti, persino venire arrestati.
L’incidente ha comunque portato il commissario irlandese ad aprire un’indagine sui rischi legati al meccanismo dei tre colpi. Un recente report commissionato dalle Nazioni Unite aveva invitato i vari stati a rivedere le proprie strategie di lotta al P2P, eliminando dall’arsenale l’arma letale della disconnessione.
Mauro Vecchio