ISEE INPS precompilato 2020: cos'è e come funziona

Cos'è e come funziona l'ISEE INPS precompilato 2020

Tutto ciò che c'è da sapere in merito a ISEE INPS precompilato 2020, la nuova misura introdotta per il calcolo dell'indicatore economico.
Cos'è e come funziona l'ISEE INPS precompilato 2020
Tutto ciò che c'è da sapere in merito a ISEE INPS precompilato 2020, la nuova misura introdotta per il calcolo dell'indicatore economico.

Qualche giorno fa vi abbiamo spiegato nel dettaglio che cos’è l’ISEE e perché rappresenta un indicatore economico fondamentale nel sistema fiscale italiano. Oggi facciamo un passo in avanti affrontando il tema dell’ISEE precompilato online dell’INPS. Si tratta di un servizio che consente di inviare telematicamente e in autonomia la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Tutto in maniera semplice e con la possibilità di ricevere l’attestazione in pochissimo tempo. Una possibilità a disposizione di cittadini e famiglie dal 2020, per cui con diversi punti da chiarire.

Le novità dell’ISEE precompilato

Occorre innanzitutto ricordare che l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è uno strumento che permette di misurare la condizione economica di un nucleo famigliare. Tiene conto di reddito, patrimonio (mobiliare e immobiliare) e delle caratteristiche del nucleo per numerosità e tipologia. Appare evidente dunque come necessiti di una documentazione che, in alcuni casi, è particolarmente complessa. Non a caso i cittadini italiano spesso si lamentano dell’eccessiva difficoltà nel mettere in piedi questo indicatore e dei tempi troppo lunghi nel rilascio dell’attestazione.

logo ISEE Precompliato

La prima novità introdotta dunque dall’ISEE INPS precompilato 2020 è certamente quella dell’azzeramento dei tempi. Mettere assieme tutti i dati è molto più semplice rispetto al modello tradizionale e, allo stesso tempo, il feedback da parte degli Enti preposti è quasi immediato. Addio dunque alle lunghe code presso i CAF o ai tempi biblici di attesa per ricevere un riscontro in merito alla propria posizione economica certificata dall’ISEE che, come abbiamo visto nell’articolo di qualche giorno fa, è fondamentale per avere accesso a tutta una serie di agevolazioni (ma anche, banalmente, per pagare determinate tasse come quelle universitarie).

In secondo luogo, per poter ottenere l’ISEE precompilato, è necessario presentare la Dichiarazione Unica Sostitutiva. Anche questa però è disponibile già precompilata in quanto l’Agenzia delle Entrate possiede i dati relativi ai redditi dei contribuenti. Nella DSU sono già presenti le informazioni in merito ai patrimoni immobiliare e mobiliari, i redditi Irpef ed eventuali canoni di locazione. Tutto questo fornisce un vantaggio enorme in quanto permette di ridurre drasticamente i tempi di compilazione della DSU.

La parola chiave è dunque “tempo”, in relazione al risparmio di tempo evidentemente garantito dall’ISEE INPS precompilato.

Vantaggi di un ISEE precompilato

Chiarita la questione del risparmio di tempo, che rappresenta contemporaneamente una novità e un vantaggio, è possibile riassumere questi ultimi in tre punti fondamentali:

  • ottenere l’attestazione ISEE in tempi brevi, proprio perché si saltano a piè pari determinati passaggi e si pesce fondamentalmente da una serie di dati già in possesso dell’Agenzia delle Entrate;
  • evitare segnalazioni di irregolarità, difformità od omissioni posto che si conferma semplicemente quanto già noto ad INPS e Agenzia Entrate. Un vantaggio non da poco questo, che consente al contribuente di ridurre praticamente a zero eventuali controversie sul proprio ISEE;
  • evitare di cercare la documentazione relativa ai dati reddituali o patrimoniali che, com’è noto, non è sempre facilmente recuperabile, specie a fronte di particolari situazioni all’interno dei nuclei famigliari.

I dati precompilati da INPS

Nella procedura di richiesta della Dichiarazione Sostitutiva Unica, come abbiamo già chiarito in apertura, ci sono una serie di dati che vengono caricati automaticamente dagli archivi INPS. Questi sono, come chiarito dallo stesso Ente:

  • Canone di affitto dell’abitazione (seconda sezione del quadro B);
  • Patrimoni mobiliare e immobiliare (quadri FC2 ed FC3);
  • Reddito ed alcune tipologie di spese dichiarati all’Agenzia delle entrate (sezione II e III del quadro FC8);
  • Prestazioni erogate dall’INPS esenti ai fini fiscali (sezione III del quadro FC8).

Come richiedere ISEE precompilato

Chiariti questi aspetti, capiamo assieme qual è la procedura da seguire al fine di poter ottenere l’ISEE INPS 2020 precompilato. Come vedremo si tratta di un processo che si articola fondamentalmente in due fasi, che è però importante eseguire nell’ordine corretto. Del resto, stiamo parlando di una novità introdotta quest’anno e che verrà di certo affinata nel corso del tempo.

Fase uno

Per richiedere la propria dichiarazione ISEE bisogna recarsi sul sito web dell’INPS nell’apposita sezione. A questo punto è necessario effettuare il login con le proprie credenziali. E’ possibile accedere alla dichiarazione precompilata attraverso l’utilizzo dei seguenti sistemi di autenticazione digitale:

  • Pin personale;
  • Pin Agenzia delle Entrate;
  • Credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale);
  • Carta Nazionale dei servizi (CNS);
  • Carta d’identità elettronica (CIE).

Fase due

A questo punto occorre compilare un form online sul sito INPS per auto-dichiarare i dati anagrafici del nucleo famigliare. È necessario inoltre inserire i dati relativi alla casa di abitazione, al possesso di automobili, motocicli e barche, l’eventuale condizioni di disabilità o di non autosufficienza dei componenti familiari, dati sul reddito, eventuali debiti per mutuo, importo di assegni corrisposti a coniuge o figli e qualsiasi altro dato non disponibile negli archivi amministrativi.

isee-online-2020

Successivamente si passa alla trasmissione dei dati (dei componenti del nucleo famigliare) da parte dell’INPS all’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima effettua i riscontri e, se sono positivi, restituisce i dati all’INPS stessa per precompilare la DSU. Il cittadino riceve dunque una e-mail che avvisa dell’avvenuta lavorazione della DSU. Lo stato di quest’ultima può essere verificato in qualsiasi istante sull’apposito portale.

Cos’è la DSU e a cosa serve

La DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) è un documento che contiene tutte le informazioni sul reddito dell’intero nucleo famigliare, dal patrimonio mobiliare a quello immobiliare. Permette di avere accesso ad una serie di agevolazioni, prestazioni sociali e forme di sostegno al reddito che lo stato italiano riconosce alle famiglie e agli individui che hanno maggior bisogno di supporto economico. Può essere fondamentalmente di tre tipi:

  • tipologia più utilizzata utile a richiedere l’ISEE ordinario è la DSU mini;
  • la DSU integrale, necessaria per le prestazioni relative al diritto allo studio universitario;
  • la DSU ISEE corrente, una DSU integrativa nel caso di variazione della situazione economica del nucleo famigliare.

In sostanza la Dichiarazione Sostitutiva Unica serve per fare richiesta dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), che a sua volta diventa necessario per verificare i requisiti di reddito al fine di poter accedere ad agevolazioni e benefici come il Bonus Bebè, l’esonero totale o parziale dalle tasse universitarie, il Reddito di Cittadinanza, il Bonus elettrico e/o quello per il gas, solo per fare alcuni esempi.

I dati di riscontro relativi al reddito

Una delle principali difficoltà che si incontra riguarda l’inserimento corretto dei dati di riscontro relativi al reddito. È importante ricordare che, per ogni componente maggiorenne presente nel nucleo famigliare (escluso il dichiarante) è necessario individuare se nell’anno precedente ha presentato o meno una dichiarazione dei redditi:

  • basta barrare l’opzione “assenza di dichiarazione” nel caso in cui non l’abbia presentata;
  • nel caso in cui abbia presentato il modello 730, è necessario indicare l’importo (positivo o negativo preceduto dal segno più o meno) esposto nel rigo differenza (modello 730-3).
  • nel caso in cui abbia presentato il modello dei redditi persone fisiche, è necessario indicare l’importo (positivo o negativo preceduto dal segno più o meno) esposto nel rigo differenza del quadro RN del modello.

I dati di riscontro relativi al patrimonio

Successivamente occorre occuparsi dei dati di riscontro relativi al patrimonio. In questo caso, per ogni componente maggiorenne presente nel nucleo famigliare (escluso il dichiarante) è necessario indicare se il patrimonio mobiliare posseduto al 31 dicembre dell’anno precedente sia inferiore o superiore a 10.000 euro:

  • nel caso in cui il soggetto non aveva patrimoni, basta barrare la casella apposita;
  • in caso di un patrimonio inferiore ai 10.000 euro, occorre barrare l’apposita casella
  • con un patrimonio pari o superiore ai 10.000 euro, è necessario scegliere una delle due opzioni: il valore di uno dei saldi contabili al 31 dicembre di uno dei depositi e conti correnti bancari e postali di cui al Quadro FC2, sez. I della DSU;  il valore di una delle altre forme di patrimonio mobiliare di cui al Quadro FC2, sez. II.

Il dato di delega

L’acquisizione di questi dati garantisce che il dichiarante sia stato effettivamente delegato dal componente maggiorenne a visualizzare i propri dati precompilati. I documenti in questo caso sono:

  • autodichiarazione di aver acquisito la delega di ciascun componente maggiorenne;
  • numero della tessera sanitaria;
  • data di scadenza.
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Pubblicato il
24 ott 2020
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