In un documento inviato agli organismi incaricati di giudicare l’ammissibilità e la consistenza degli appelli presentati in materia di standard ISO/IEC DIS 29500, i segretari generali delle due organizzazioni hanno reso nota la loro posizione e le loro valutazioni ufficiali sulla vicenda. Secondo Alan Bryden e Aharon Amit , il Technical Management Board (TMB) dovrebbe respingere le richieste di India, Brasile, Sud Africa e Venezuela.
All’interno di un documento reso pubblico sulle pagine di Groklaw si legge: “Il processo del progetto ISO/IEC DIS 29500 è stato condotto in conformità con le direttive ISO/IEC JTC1”. Le decisioni sono state prese grazie ai voti espressi da un numero sufficiente di organismi nazionali, che se ne sono assunti la responsabilità , e dunque: “Per le ragioni menzionate, gli appelli non dovrebbero continuare ulteriormente”.
Pamela Jones , colei che ha messo a disposizione queste pagine, si dice “per niente stupita” da questa lettera: “Alle stesse persone che ci hanno dato OOXML – ironizza – spetta il compito di dirci che hanno fatto un lavoro fantastico”. Più nel dettaglio, comunque, Jones chiarisce come i rilievi evidenziati dai due segretari generali siano meramente tecnici e si riferiscano al rispetto della procedura formale di approvazione dello standard senza entrare nel merito di quanto accaduto.
“In breve – prosegue – è stata tutta una farsa (…). ISO pensa che non c’è niente di sbagliato nel lavoro svolto su OOXML, non prendono in considerazione le critiche e, se non ci piace, possiamo solo rassegnarci”. E poi aggiunge: “Oppure ISO ha deciso di affondare con la nave. Comunque restate sintonizzati: la storia è ben lungi dall’essere finita”.
Dello stesso avviso, sebbene con toni più pacati, anche Andy Updegrove : “Coloro che sono rimasti insoddisfatti di come il procedimento Fast Track è stato portato avanti – scrive – rimarranno insoddisfatti anche dalle spiegazioni che troveranno in questo documento”. Secondo l’avvocato esperto di standard, le argomentazioni addotte sono riassumibili in quattro punti: le direttive sono state rispettate , la votazione in blocco del BRM dello scorso febbraio soddisfa le direttive stesse, la votazione degli organismi nazionali ratifica qualsiasi difetto della procedura, le obiezioni sollevate non sono rilevanti a prescindere dal merito.
Updegrove a quanto pare non è soddisfatto di quanto scritto nel discusso documento. Dal TMB si aspetta una votazione imparziale, nonostante quanto affermato dai segretari generali, ma non esita a ribadire che “il processo è stato invalidato sin dal principio, e influenzato dalla pressione delle aziende alla conclusione”. Per questo, “il semplice seguire le regole non è bastato (…) e ha causato (tra l’altro) una perdita di credibilità per ISO/IEC, nonché la pubblicazione di uno standard di scarsa qualità (…)”.
L’esperto è molto critico sulla modalità di svolgimento dell’intera procedura, a suo giudizio inadeguata , ma è soprattutto sulla mancata risposta nel merito delle richieste di appello che anche lui pone l’accento: tutte fanno riferimento non tanto allo standard ISO/IEC DIS 29500 in sé, quanto al modo in cui è stato analizzato, elaborato e approvato.
“Quello che conta davvero è se la procedura sarà cambiata per funzionare meglio in futuro” sottolinea Updegrove. E poi conclude: “Alla fine, vincere un appello è una magra consolazione dopo il tempo perso in infiniti giri attorno al mondo, dopo che il mercato è stato disorientato e la reputazione intaccata”.
Luca Annunziata