“Un voto per decidere se pubblicare la bozza ISO/IEC DIS 29500 sul formato di file Office Open XML quale standard internazionale di ISO (International Organization for Standardization) e IEC (International Electrotechnical Commission) non ha raggiunto il minimo dei voti richiesti per l’approvazione”.
Così ISO ha ieri formalmente comunicato al mondo quanto era trapelato nelle ore precedenti, ossia l’esito del primo round di voto sulla standardizzazione di OOXML , Office Open XML, la specifica sostenuta da Microsoft e integrata nei suoi prodotti di punta ma invisa ad alcuni suoi competitor e ad una parte del mondo open source. Come ben sanno i lettori di Punto Informatico , l’intero processo di analisi e valutazione dello standard, ancor prima della sua ratifica come standard ECMA, ha guadagnato una grande visibilità internazionale.
Affinché la specifica si affermi come standard ISO è necessario che venga approvata da 2/3 delle organizzazioni di standardizzazione nazionale che hanno partecipato alla discussione sulla proposta, conclusasi il 2 settembre (i cosiddetti P-members ), e 3/4 di tutti i membri ISO con diritto di voto. Nel primo caso su OOXML sono caduti poco più di 1/3 di “no”, un soffio di troppo per il successo della ratifica, nel secondo invece ha raccolto il 53 per cento dei consensi, al di sotto del 67 per cento necessario. Sebbene in entrambi i casi OOMXML abbia raccolto la maggioranza di “si” o di astensioni, questo, al momento, non basta .
“La fase che si è appena conclusa – dichiara a PI Pier Paolo Boccadamo , direttore Strategia Competitiva di Microsoft Italia – avrebbe potuto portare alla ratifica dello standard già in queste ore, ma è comunque stato un passaggio importante perché abbiamo registrato un ampio consenso tra i membri ISO”. Microsoft vede quanto accaduto come una tappa di un processo che auspica, con il supporto di ECMA, conduca alla standardizzazione.
A contribuire a questo processo, spiega Boccadamo a Punto Informatico , sono anche i tanti che – tra coloro che hanno votato contro la ratificazione – hanno sottoposto dei commenti , come vengono definiti, ossia una serie di osservazioni formali: nei prossimi mesi, dunque, ECMA, Microsoft e gli altri sponsor di OOXML cercheranno di affinare ulteriormente lo standard per andare incontro alle riserve espresse da quei membri, un processo che potrebbe concludersi con il passaggio di molti che ieri hanno votato contro nell’insieme di coloro che sono a favore. “I commenti – sottolinea Boccadamo – rappresentano il punto di partenza di ciò che deve essere chiarito e anche ECMA si è già espressa con convinzione sul proprio impegno per risolvere i problemi evidenziati oggi”. Un percorso certo non facile, se si considera che ci sono paesi, come il Brasile, che hanno presentato decine di obiezioni, ma è un percorso che i supporter del formato dichiarano di aver già avviato.
Il momento decisivo si avrà il prossimo febbraio 2008, perché ISO – come riporta criticamente tra gli altri anche il sito NO OOXML realizzato da FFII per contrastare il formato Microsoft – ha già individuato il momento di un secondo voto sullo standard , che sarà proceduto, appunto, da quel lavoro di revisione con cui Microsoft spera di aumentare il numero dei consensi. A Ginevra, in Svizzera, a febbraio si discuterà formalmente i commenti legati al primo voto.
Chi si oppone alla ratifica non usa mezzi termini per criticare il processo di definizione dello standard e Microsoft in più occasioni, al Wall Street Journal nei giorni scorsi come ieri a Punto Informatico , non ha taciuto su chi ritiene si stia opponendo con tutte le proprie forze alla ratifica, individuando in particolare in IBM l’oppositore più fermo, “e una parte del mondo open source”, aggiunge Boccadamo. Ma sono posizioni ostili a OOXML che Microsoft incassa con apparente leggerezza: può contare sull’appoggio di una vasta rete di partner e di aziende che già oggi stanno adottando Open XML. E può sfoderare accordi di un certo richiamo, come quelli stretti con Apple per il supporto di OOXML su iPhone o quelli con Palm per Palm OS. “Ci sono sempre più imprese – conclude Boccadamo – che sviluppano soluzioni OOXML, anche in Italia, si adotta ad esempio per strumenti di controllo di risultati in tempo reale, o per l’integrazione con il mondo desktop, da Notes a MS Office e via dicendo”. Microsoft, insomma, non appare turbata dalla votazione ISO e rimane convinta che alla fine l’approvazione ci sarà. Il momento della verità è rimandato.