C’è chi ha sottolineato come si tratti di una quantomeno insolita accoppiata, di “strani compagni di lotta”. Da un lato Andrew Cuomo, il procuratore generale dello stato di New York che ha da tempo scatenato un’aspra battaglia contro la pedopornografia online. Dall’altro, IsoHunt, il celebre motore di ricerca del P2P.
Nemmeno un semplice motore di ricerca, un vero e proprio nemico del copyright, almeno secondo una lista diramata in terra statunitense . Ma Cuomo ha recentemente applaudito proprio il sito di Gary Fung, primo – e finora unico – tra quelli stranieri che hanno aderito al suo piano nella lotta a certi contenuti.
Il procuratore aveva infatti iniziato a rastrellare adesioni tra i vari protagonisti della Rete, affidando loro le funzionalità di uno speciale database per la rimozione di migliaia di file illeciti condivisi a mezzo link , prodotti da abusi sui minori. Già Facebook, Friendster e MySpace avevano accettato di buon grado la tecnologia implementata dallo staff di Cuomo.
“Gli utenti di IsoHunt ci hanno spesso avvertito in passato di contenuti illeciti legati alla pedopornografia – ha commentato il founder di IsoHunt Gary Fung – Siamo lieti di ampliare questi sforzi, in collaborazione con il procuratore Cuomo e con questo database, che ci aiuterà a fermare la diffusione di file illeciti su canali BitTorrent”.
Sforzi che potranno tornare utili a dimostrare la sostanziale innocenza del search engine del P2P, almeno secondo lo stesso Fung. Che ha infatti presto informato la corte d’appello statunitense al lavoro sul caso che lo vede contrapposto all’industria di Hollywood. IsoHunt aveva infatti ricevuto un ultimatum : filtrare o sparire dagli States. Che la collaborazione con Cuomo faccia ricredere il giudice?
Mauro Vecchio