La domanda è più che legittima: affidandomi a una VPN, gli ISP (i provider che forniscono il servizio di connettività) sono in grado di tracciare la mia attività online? Per fornire una risposta prendiamo come riferimento il post condiviso sul blog ufficiale dal team di NordVPN, soluzione premium oggi accessibile con il 52% di sconto.
Gli ISP possono tracciare chi usa una una VPN?
In breve: no. Scegliendo un servizio Virtual Private Network di tipo premium, nessuno può controllare le sessioni di navigazione né il traffico trasmesso o ricevuto. Viene così salvaguardata la privacy da occhi indiscreti e le informazioni non finiscono nelle mani di chi poi le potrà impiegare con le finalità più disparate.
No, il tuo traffico Web e l’indirizzo IP non può più essere tracciato. Ciò nonostante, se utilizzi una VPN di scarsa qualità, potresti ancora essere tracciato. Un servizio premium esegue la crittografia dei dati e nasconde l’indirizzo IP, effettuando il routing dell’attività attraverso un server: anche se qualcuno cerca di monitorarti, tutto ciò che vedrà sarà l’IP del server VPN, un’informazione inutile.
Della differenza tra una VPN di tipo premium e una gratuita abbiamo già scritto in un articolo dedicato. In estrema sintesi, chi gestisce un servizio gratuito deve in qualche modo rientrare dei costi operativi e generare un utile: è probabile che lo faccia raccogliendo, elaborando e/o cedendo a terzi i dati degli utenti. Meglio non scendere a compromessi quando in gioco c’è la protezione della nostra sfera privata e della nostra identità.
Scegliendo una soluzione a pagamento è inoltre possibile contare sula presenza di caratteristiche e funzionalità avanzate. Tra quelle incluse nel pacchetto di NordVPN citiamo, oltre ai 5.400 server distribuiti in tutto il mondo, quelli offuscati, il blocco automatico dei malware, la configurazione della Virtual Private Network su un massimo di sei dispositivi, la tecnologia Split Tunneling e un servizio di assistenza attivo 24/7.