Roma – Fino alla fine del 2004 gli aggiornamenti delle licenze d’uso dei software Microsoft, vale a dire l’installazione di nuove versioni dei software stessi, verranno congelati in Israele. Lo ha dichiarato il ministro del Commercio israeliano.
Secondo l’ezine britannica The Register, il direttore generale dell’ Antitrust israeliana avrebbe riconosciuto la posizione dominante di Microsoft e avrebbe dunque preso la drastica decisione come conseguenza. Molto sarebbe anche dovuto, secondo The Register, alla battaglia legale condotta nel paese dal gruppo “Online Freedom Foundation” che avrebbe messo in evidenza un accordo tra Microsoft e il direttore dell’Antitrust risalente al 1999, intesa secondo cui le conseguenze per Microsoft del procedimento antitrust condotto negli USA sarebbero state riprese tal quali anche in Israele. Un accordo che evidentemente ha fatto il suo tempo ma che, secondo l’ezine inglese, non avrebbe lasciato all’Antitrust altra strada.
In Israele, però, la decisione dell’Antitrust viene vista sotto tutt’altra luce.
Secondo il quotidiano locale Hàaretz, infatti, il congelamento delle licenze sarebbe dovuto a problemi di natura finanziaria . La riduzione del 25 per cento del budget per l’acquisto di nuove licenze avrebbe impedito al Governo di aggiornare i propri software, ad esempio adottando l’ultima versione di Office . Al suo posto potrebbe raccogliere l’interesse della pubblica amministrazione la suite open source Open Office .