Il conflitto israelo-palestinese, dopo aver fatto la sua comparsa su Google Earth , si travasa sule pagine personali di Facebook: a reclamare la propria identità sono gli israeliani che vivono in Cisgiordania. Facebook assegnava automaticamente la nazionalità palestinese a coloro che vivono nei territori della striscia di Gaza e a coloro che abitano la Cisgiordania.
Per difendere la propria causa, i cittadini israeliani hanno organizzato proteste e manifestazioni a mezzo social network: il gruppo “Non è Palestina, è Israele” conta quasi 14mila membri. Gruppi al quale hanno risposto gli utenti palestinesi, minacciando di non utilizzare più il servizio qualora la loro nazionalità fosse rimossa da Facebook.
Ma i vertici del servizio hanno scelto la strada della diplomazia: a ciascun utente che viva in Cigiordania verrà concessa la possibilità di scegliere la propria nazionalità.
“Stanno lentamente aggiungendo alla lista delle doppie nazionalità i maggiori insediamenti israeliani – ha lamentato Channah Lerman, una degli organizzatori della protesta – ma la maggior parte degli insediamenti non è ancora in lista”. Da Facebook promettono un rapido aggiornamento. ( G.B. )