I venti di cyber-guerra fra hacker israeliani e sauditi si fanno sempre più forti: dopo il furto di carte di credito appartenenti a cittadini israeliani, le nuove “vittime” di alto profilo per Gerusalemme sono i siti web della Borsa e della compagnia di volo El Al Israel Airlines.
Per quanto riguarda il Tel Aviv Stock Exchange si parla di un attacco di tipo DDoS condotto contro il semplice portale telematico dell’istituzione finanziaria, attacco che secondo i portavoce non avrebbe comunque reso inaccessibile il sito.
La compagnia aerea di bandiera israeliana avrebbe invece chiuso precauzionalmente il sito ufficiale dopo aver ricevuto minacce dal gruppo di hacker saudita autodefinitosi “Nightmare”. Il sistema di gestione dei voli non è stato minimamente intaccato, rassicura il vettore, mentre al momento il portale risulta perfettamente accessibile.
Gli attacchi ai due siti israeliani rappresentano a ogni modo solo l’ultimo episodio in una lunga scia, cominciata con il furto di centinaia di migliaia di carte di credito di cittadini israeliani da parte di un hacker – o un gruppo di hacker – saudita.
Servizi di pompieri, account Facebook, siti web istituzionali, niente si salva da quello che gli attaccanti sauditi definiscono “l’inizio della cyber-guerra contro Israele”. Una guerra che Gerusalemme ha intenzione di combattere con la deterrenza e il contrattacco massiccio: magari facendosi aiutare dalle 300 “nuove leve” assoldate come hacker di stato tra i giovani esperti di Internet.
Alfonso Maruccia