Yuri Borisov, capo del Roscosmos, ha comunicato che la Russia abbandonerà la Stazione Spaziale Internazionale dopo il 2024. La decisione era stata anticipata dall’ex capo dell’agenzia spaziale russa (Dmitry Rogozin) all’inizio di aprile). La NASA ha esteso l’operatività della ISS al 2030, quindi non sono note le sorti del segmento russo. La Russia vuole costruire una sua stazione spaziale.
Addio della Russia, ma la NASA smentisce
La Stazione Spaziale Internazionale, in orbita da quasi 24 anni, è un progetto nato dalla collaborazione tra cinque agenzie spaziali: NASA (Stati Uniti), Roscosmos (Russia), ESA (Europa), JAXA (Giappone) e CSA (Canada). Tuttavia gli astronauti e i rifornimenti vengono portati sulla ISS da Stati Uniti (fino al 2011 con lo Space Shuttle, dal 2020 con le Crew/Cargo Dragon di SpaceX e con le Cygnus dal 2014) e dalla Russia (Soyuz e Progress).
La NASA ha esteso l’operatività della ISS fino al 2030, ma la Russia non aveva confermato la sua partecipazione. In seguito all’invasione dell’Ucraina e alle sanzioni occidentali, il Roscosmos aveva già manifestato l’intenzione di lasciare la stazione spaziale. Yuri Borisov ha ora comunicato che verranno rispettati gli impegni fino al 2024. Dopo questa scadenza verrà interrotta ogni collaborazione. Un dirigente della NASA ha tuttavia dichiarato che non c’è nessuna conferma ufficiale.
Prima della distruzione della ISS verranno costruite altre stazioni spaziali, in particolare la Axiom Space Station. Fino ad allora non è chiaro chi gestirà il segmento russo, se il Roscosmos non invierà più astronauti. Yuri Borisov ha inoltre confermato che verrà avviata la costruzione di una stazione spaziale. Un video pubblicato sul canale Telegram di Roscosmos mostra la sequenza di assemblaggio.
Aggiornamento (28/07/2022): Roscosmos ha comunicato che rimarrà sulla ISS almeno fino al 2028, quando è prevista l’entrata in funzione della ROSS (Russian Orbital Service Station).