L’ISTAT ha comunicato in che modo cambierà quest’anno il paniere di prodotti sui quali sarà misurato l’indice dei prezzi al consumo. Si tratta di un passaggio molto importante per una miriade di motivi: il metodo adottato dall’ISTAT ha chiaramente basi statistiche forti e la scelta finale dei prodotti utilizzati per fotografare l’andamento dei prezzi rappresenta altresì un bozzetto della società, dei suoi usi e consumi, del suo inseguire nuovi trend e del suo adeguarsi alle dinamiche dell’innovazione tecnologica.
Tutto ciò si tramuta in un dato finale, ossia il tasso di inflazione: attorno a questa cifra ruotano milioni di euro in mutui, tassi di interesse, rendimenti, adeguamento degli affitti e molto altro ancora.
ISTAT: il paniere 2019
Il paniere ISTAT per l’anno 2019 è costituito da 1524 prodotti (+18 rispetto al 2018) raggruppati in 914 prodotti e 411 aggregati. “L’aggiornamento del paniere“, spiega l’ISTAT, “tiene conto dei cambiamenti emersi nelle abitudini di spesa delle famiglie, dell’evoluzione di norme e classificazioni e in alcuni casi arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati“.
Nuove tecnologie
Tra le novità del nuovo paniere si segnalano, tra i “prodotti che hanno acquisito maggiore rilevanza nella spesa delle famiglie“, elementi quali la bicicletta elettrica, lo scooter sharing (che si affianca ai già presenti car sharing e bike sharing), la cuffia con microfono (“tra gli Apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici le cui vendite sono risultate in forte espansione nell’ultimo anno“), l’hoverboard e la web tv (in termini di costo di abbonamento a servizi in streaming).
In uscita dal paniere, invece, elementi che fanno parte di una dimensione tecnologica ormai quasi completamente superata o comunque non più valorizzata all’interno di un paniere che deve tratteggiare abitudini d’uso estese e consolidate. Spariscono, pertanto, DVD e CD vergini, “i cui valori di spesa si sono fortemente ridotti così da renderlo non più rappresentativo dei consumi degli Italiani“.
Energia
La novità del paniere è nel prezzo dell’Energia Elettrica del mercato libero. Con il 2019 scatta infatti la nuova era del mercato libero, il progressivo abbandono del mercato tutelato ed il passaggio semi-automatico verso le nuove tariffe. Il nuovo regime va così ad affiancarsi a quello antecedente, incidendo in linea teorica in senso negativo sull’inflazione poiché gli utenti che passano al mercato libero dovrebbero mettersi in tasca piccoli pacchetti di sconto. Il peso dell’energia, inoltre, dovrebbe aumentare all’interno del paniere assieme a quello dei combustibili.
Il rilevamento dei prezzi in questo settore avviene tramite analisi dei costi resi pubblici sui vari siti Web, adottando specifici campionamenti basati su scelte precise:
Il nuovo segmento di consumo Energia elettrica mercato libero prevede una stratificazione per tipo di contratto (residenti o non residenti), per tariffa applicata (monoraria o multioraria) e per tipologia di contratto (prezzo variabile o bloccato, cioè il prezzo non cambia per almeno un anno).
Escono dal paniere, poiché ormai superate da nuove tecnologie quali i LED, le lampadine a risparmio energetico. Le lampadine a LED risultano invece già presenti all’interno del paniere.
Rilevamento dei prezzi
Nel complesso, le quotazioni di prezzo usate ogni mese per stimare l’inflazione sono circa 6.000.000 e hanno una pluralità di fonti: 458.000 sono raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica e 238.000 direttamente dall’Istat; oltre 5.200.000 tramite scanner data; più di 86.000 arrivano dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico.
Interessante è notare come, su 238 mila quotazioni di prezzo raccolte centralmente dall’ISTAT, ben 237 mila sono acquisite tramite Web, “anche con l’utilizzo di tecniche di web scraping“. Per i prodotti tecnologici, inoltre, l’istituto attinge ai dati GfK Italia Srl: “l’utilizzo di queste base dati, grazie alla disponibilità di informazioni su tutti i segmenti di prodotto, ha permesso di ampliare la copertura dei singoli prodotti e di tener conto delle recenti innovazioni tecnologiche e degli orientamenti dei consumatori“.