Meno peggio di quanto si potesse pensare lo stato, sulla carta, dell’ informatizzazione della pubblica amministrazione italiana : a dirlo i dati ISTAT .
Le statistiche riguardano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle amministrazioni pubbliche locali (regioni, province, comuni e comunità montane) “per valutare l’ammodernamento e sviluppo dei servizi telematici a favore dei cittadini e delle imprese” e guardano, soprattutto, al lato infrastrutturale.
Quello che rileva innanzitutto è che Internet è ormai una realtà consolidata anche nel pubblico: il 99,9 per cento delle amministrazioni locali ha una connessione (con il 73 per cento dei dipendenti che gode di un accesso e il numero di PC ogni 100 dipendenti che tocca quota 84,8 computer nei comuni e a 103,6 nelle province). La banda larga, poi, ha una fascia di utilizzo che va dall’83,6 per cento degli enti locali del Nord-est fino al 71,5 per cento delle amministrazioni locali del Nord-ovest. Il collegamento in rete di tipo LAN è presente nel 95,6 per cento delle amministrazioni locali e il 32,2 per cento di queste utilizza reti locali wireless (mentre già nel 90,3 per cento godono comunque di connessioni a reti locali).
L’open source, poi, è utilizzata dalla totalità delle regioni e dal 92,2 per cento delle province , mentre nelle comunità montane e nei comuni la diffusione risulta più contenuta (rispettivamente 52,8 e 48,1 per cento); inoltre il 64 per cento dei comuni e il 79 per cento delle provincie usa servizi di e-procurement, e il 98,0 per cento delle amministrazioni locali risulta dotato di sistemi di posta elettronica.
Per quanto riguarda quelle misure che dovrebbero servire insieme alle connessioni a snellire la burocrazia e i suoi costi, è nel 62,6 per cento dei casi che un’amministrazione locale utilizza sistemi di posta elettronica certificata (PEC) e il 56,6 per cento delle amministrazioni comunali, il 95,5 per cento delle regioni e il 98,0 per cento delle province impiega la firma digitale. Tuttavia, questi avanzamenti potrebbero essere in molti casi solo sulla carta: lo stesso Ministro Brunetta, parlando della roadmap per i prossimo futuro ha accennato all’inutilizzo di questi mezzi anche nei casi in cui sono già previsti.
Se i cittadini si accorgono solo in parte della novità ciò è determinato anche dal fatto che l’utilizzo delle risorse di connessione e informatizzazione si esemplifica ancora soprattutto nelle attività gestionali: le amministrazioni locali fanno un ampio utilizzo dell’informatizzazione in rete nella gestione della contabilità, del protocollo e dei pagamenti. Mentre poco si muove per quanto riguarda l’ufficio relazioni con il pubblico e la gestione dei bandi e concorsi: queste attività, teoricamente meno burocratiche e più interessanti dal punto di vista del cittadino che cerca un riferimento per rapportarsi all’amministrazione pubblica, sono le attività generalmente meno informatizzate nel complesso delle amministrazioni locali.
Anche se ormai la quasi totalità si è dotata di una pagina Web, poi, la possibilità di scaricare modulistica da esso rappresenta il più alto livello di interattività raggiunto dalla maggior parte delle amministrazioni : l’89,8 per cento di esse ha dichiarato di consentire agli utenti l’accesso a servizi di visualizzazione e/o acquisizione delle informazioni, il 76,7 per cento la possibilità di scaricare modulistica, il 49,8 per cento di inoltrarla online e il 44,8 per cento l’avvio e la conclusione per via telematica dell’intero iter relativo al servizio richiesto. Solo il 13 per cento permette invece di effettuare pagamenti online.
D’altra parte, il numero di addetti ad attività legate all’ICT rimane limitato: 2,9 ogni cento in regione, 2 in provincia e solo 1,6 ogni 100 dipendenti nei comuni. E nella maggior parte dei casi, poi, la modalità di gestione delle funzioni ICT è l’outsourcing con acquisto di servizi presso fornitori esterni o società partecipate.
Anche per questo un livello superiore di informatizzazione è (così come i servizi che attengono più direttamente il cittadino) ancora lontano: risulta limitata, per esempio, la capacità di utilizzare le informazioni sull’utenza attraverso applicazioni software adatte a raccogliere, archiviare e analizzare i dati in proprio possesso per migliorare i servizi o automatizzarli: tali strumenti sono adottati solo dal 2,4 per cento delle amministrazioni locali e nella metà dei casi si tratta di Regioni del Centro-nord.
Claudio Tamburrino