Chi, come il sottoscritto, abita in zona, sa bene come non sia sempre facile mettere d’accordo gli animi di chi vive nel bergamasco e quelli di chi, invece, è nato e cresciuto nel bresciano. Una vicinanza geografica che, come spesso accade nel nostro paese, vive anche di rivalità, di spirito d’appartenenza e di campanilismo. A riuscirci è stata un’intuizione che ora potrebbe mettere in discussione la paternità dell’idea su cui poggia il sistema IT-Wallet.
Il brevetto di quattro amici che ha anticipato IT-Wallet
La storia è quella raccontata dai diretti interessati al Corriere della Sera. Correva l’anno 2015 quando Achille Pievani, oggi terzista di 44 anni residente ad Adrara San Martino (BG), ebbe un’idea: creare un’app che permettesse di conservare i documenti nello smartphone, così da poterli esibire all’occorrenza. Anche dopo aver dimenticato il portafoglio a casa e senza rischiare multe. Subito ne parla con tre vecchi amici, pressappoco coetanei. Sono Luca Vegini, avvocato di Viadanica (BG), Gabriele Lavelli, imprenditore di Cortefranca (BS) e Lorenzo Muratori, riparatore di dispositivi elettronici di Capriolo (BS).
Dopo una ricerca, i quattro scoprono che all’epoca non esisteva alcun software in grado di farlo, né un brevetto che lo prevedesse. L’alleanza Bergamo-Brescia si concretizza così nella registrazione di una proprietà intellettuale dedicata. È stata riconosciuta in Italia nel 2018, dal Ministero dello Sviluppo Economico. E, nel 2022, anche in Europa e in Cina. Negli Stati Uniti, invece, l’idea è stata abbandonata per i costi ritenuti eccessivi.
Il progetto LAVEL APP
A febbraio 2023, si giunge alla creazione della società LAVEL APP. Come si legge sul sito ufficiale, ha brevettato un metodo per la digitalizzazione e l’acquisizione di dati sensibili su dispositivi mobili che garantisce la sicurezza e l’integrità dei dati stessi
. Ricorda qualcosa? È esattamente ciò che fa IT-Wallet nell’app IO.
Una volte certi di poter disporre di quanto necessario per controllare l’eventuale sviluppo di un’applicazione con queste caratteristiche, i quattro bussano alla porta di PagoPA e della Zecca con la loro proposta, finendo però con l’essere rimbalzati da uno sportello all’altro. Come nel più classico palazzo della burocrazia di Asterix e Obelix.
Ora, dovranno decidere come tutelarsi e come far valere i diritti acquisiti, anche ricorrendo alle vie legali. Dal canto suo, il Dipartimento per la trasformazione digitale ha comunicato proprio nei giorni scorsi come il lancio di IT-Wallet sia avvenuto dopo due anni di sviluppo, confermando di fatto l’inizio dei lavori in seguito alla registrazione del brevetto in Italia.
La posizione dell’Europa sulla questione brevetti
Cercando informazioni sulla proprietà intellettuale in questione, abbiamo trovato il riferimento a un’interrogazione al Parlamento europeo datata 12 dicembre 2023. Si afferma che il regolamento sul portafoglio digitale dell’UE sembra combaciare con il Metodo per la digitalizzazione e l’acquisizione di dati sensibili su dispositivi mobili che garantisce la sicurezza e l’integrità dei dati stessi, il cui brevetto risale al 16/5/2016 e per cui anche l’Ufficio europeo dei brevetti ha concesso il brevetto europeo in data 13/7/2022 con il numero EP3458996
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C’è anche la risposta, affidata al commissario Thierry Breton: Poiché i regolamenti di esecuzione per il portafoglio europeo di identità digitale non richiedono l’uso del processo descritto nelle rivendicazioni del brevetto, la Commissione non ritiene che il portafoglio europeo di identità digitale violi alcun diritto di brevetto
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