Entro fine luglio è prevista la pubblicazione del decreto legge che istituisce IT Wallet, il portafoglio italiano per l’identità digitale. La versione nazionale del Digital Identity Wallet europeo dovrebbe essere lanciata in anteprima entro fine anno e sarà accessibile tramite l’app IO, utilizzata da milioni di cittadini.
Tessera sanitaria, carta della disabilità e patente
Il Digital Identity Wallet europeo è stato proposto dalla Commissione il 3 giugno 2021, mentre il 29 giugno 2023 è arrivato l’accordo provvisorio tra Parlamento e Consiglio. In base alla roadmap attuale, il debutto è previsto all’inizio del 2025. L’implementazione a livello nazionale è lasciata ai singoli Stati membri.
Il governo italiano vuole anticipare i tempi con il lancio di una versione dimostrativa entro dicembre e della versione pubblica entro giugno 2024 (oltre al decreto legge occorrono anche i decreti attuativi e le regole tecniche). Il nome dovrebbe essere IT Wallet.
Il portafoglio digitale permetterà di avere sullo smartphone due documenti: tessera sanitaria e carta della disabilità. Successivamente verranno aggiunti patente di guida e altre carte o documenti (probabilmente anche la tessera elettorale), inclusi quelle di aziende private. Il Digital Identity Wallet europeo consente di effettuare numerose operazioni, come aprire un conto bancario, firmare contratti online e chiedere una SIM. Il 1 aprile sono stati avviati quattro progetti pilota con altrettanti consorzi.
IT Wallet verrà integrato nell’app IO, alla quale si accede con CIE (Carta d’Identità Elettronica) o SPID (Servizio Pubblico di Identità Digitale). Ovviamente serviranno le credenziali di livello 2 (nome utente, password e codice OTP o app), da fine marzo disponibili anche per la CIE.
Per alcuni servizi sarà necessario il livello 3. Con SPID è un opzione aggiuntiva (a pagamento in molti casi), mentre con CIE serve uno smartphone con chip NFC e app CieID o un lettore di smard card collegato al computer.
All’inizio di aprile sono stati stanziati 40 milioni di euro per prorogare le convenzioni con i gestori SPID, ma la firma dei nuovi accordi non è ancora avvenuta (era prevista entro fine giugno).