Una coalizione di aziende, recentemente scagliatasi contro Google ed in particolare contro la sua annunciata acquisizione della startup di Boston ITA. Frutto di quest’alleanza, il sito web FairSearch.org , dove attori come Expedia, Kayak.com e Farelogix hanno espresso le più allarmate preoccupazioni a seguito di un acquisto da 700 milioni di dollari.
Le aziende racchiuse in FairSearch.org hanno infatti chiesto al Department of Justice (DoJ) statunitense di bloccare l’acquisizione da parte di BigG : in ballo ci sarebbe la legittima concorrenza all’interno di un settore vibrante come quello dei biglietti aerei e delle informazioni pratiche di viaggio. Una fetta consistente di mercato, attualmente in bilico sulle affamate fauci dell’azienda di Mountain View.
Google si ritroverebbe, in sostanza, a dominare l’intero settore, avendo accesso esclusivo ad un software – quello di ITA – che ha finora alimentato gran parte della concorrenza. Bing compreso. La stessa Microsoft – già cliente di ITA – si è rivolta al DoJ nel tentativo di ostacolare i piani di fusione della Grande G. Soprattutto alla luce di una quota pari al 65 per cento , attualmente detenuta dalla startup nel settore delle prenotazioni aeree online.
I rischi derivanti dall’acquisizione sono peraltro noti, già evidenziati in passato da aziende come Expedia e Orbitz. Google potrebbe tagliar fuori i suoi nuovi competitor , approfittando di un potere consolidato nel search globale. Tutto ciò potrebbe trasformarsi in un danno sostanziale ai consumatori, come sottolineato dal counsel di Expedia Thomas Barnett.
Posizioni respinte da Google, che ha innanzitutto ricordato la sua decisione di non vendere direttamente i biglietti aerei. L’azienda di Mountain View rispetterà i contratti già siglati da ITA e non taglierà fuori alcun concorrente. Il software della startup di Boston servirà , promette Google, a fornire agli utenti risultati più utili relativamente ai viaggi. Con evidenti vantaggi per aziende come Expedia.
Mauro Vecchio