Se tra le caratteristiche del prossimo Windows 7 ci sarà il supporto nativo ai touch-screen avanzati e Microsoft Surface gira (oggi) su Windows Vista, c’è anche chi non vuole attendere per fruire appieno di interfacce touch di quel tipo. Anzi, chi ha deciso di accedervi tramite Windows XP , con un prodotto presentato al CES di Las Vegas.
La start-up in questione si chiama PQ Labs , il suo package “anti-Surface” si chiama iTablet e fa il verso a Apple ma è appunto basato sul vecchio ma sempre diffusissimo sistema operativo a finestre, uscito oltre 7 anni fa. Più economico e accessibile di Surface, iTablet offre capacità multi-touch comparabili a quelle di iPhone o del suddetto Surface, ma la compatibilità con XP rappresenta la vera caratteristica vincente considerando che basta specificare le chiamate alle API apposite per integrare il multi-touch in qualsiasi applicazione, videogame o quant’altro.
Durante il CES, allo stand di PQ Labs è stato ad esempio possibile osservare in azione Warcraft III , ultima edizione in ordine di tempo del classico degli strategici marcato Blizzard, perfettamente controllabile grazie al tocco su uno schermo LCD montato in verticale. Per quanto non sia ancora disponibile agli sviluppatori, l’SDK di iTablet permette agli autori di appliance di specificare il numero di dita che il software sarà poi in grado di riconoscere attraverso i sensori integrati.
Disponibile in diverse versioni, iTablet costa un minimo di 2.399 dollari (con un LCD da 32″) sino a circa 10mila dollari, includendo un PC pre-configurato per il supporto dei sensori. Si tratta di un prezzo competitivo rispetto a Surface, per un strumento all’avanguardia prodotto da una società che al momento ha i mezzi sufficienti solo per creare installazioni su ordinazione ed esclusivamente per le aziende.
Nondimeno il lavoro di PQ Labs dimostra l’interesse che le interfacce multi-touch stanno conquistando in ogni genere di ambito , essendo iPhone la testa di ponte di una tendenza che non si limita ai dispositivi portatili e men che meno alla corrispondente piattaforma da “showcase” di Microsoft.
Alfonso Maruccia