Il Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD) ha annunciato l’avvio della consultazione pubblica sul piano “Italia a 1 Giga” previsto dalla Strategia Italiana per la Banda Ultra Larga – Verso la Gigabit Society. Entro il 15 settembre, i soggetti interessati potranno inviare commenti e osservazioni sui quesiti inseriti nel piano e sugli esiti della mappatura 2021 sulle reti fisse (aree grigie e nere).
Connessioni a 1 Gbps entro il 2026
Il piano “Italia a 1 Giga” è uno dei sette interventi previsti dalla Strategia in attuazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Come si deduce dal nome, l’obiettivo del governo è realizzare infrastrutture a banda ultralarga che garantiscano una velocità in download di almeno 1 Gbps e 200 Mbps in upload su tutto il territorio nazionale. Ciò dovrebbe avvenire entro il 2026, quindi in anticipo rispetto alla scadenza europea (2030).
In particolare, la connessione a banda ultralarga verrà portata nelle abitazioni che non sono (e non saranno raggiunte entro 5 anni) da reti con velocità in download di almeno 300 Mbps. Per conoscere la situazione attuale, Infratel ha aggiornato la mappatura delle reti fisse, alla quale hanno partecipato 47 operatori (i nomi sono elencati nella relazione). Nell’allegato A in formato CSV sono indicati i numeri civici delle abitazioni che verranno raggiunte dalla banda ultralarga entro il 2026.
Il modello di intervento sarà di tipo “ad incentivo”, quindi le aziende completeranno la copertura mediante l’impiego delle risorse del PNRR. La scelta dei soggetti che dovranno realizzare le infrastrutture verrà effettuata tramite bandi di gara, il cui avvio è previsto tra fine 2021 e inizio 2022. In base alle informazioni fornite dagli operatori, le abitazioni che necessitano di intervento pubblico sono circa 6,2 milioni.