Nei 31 Paesi che fanno parte dell’OCSE (l’Organizzazione per la collaborazione e lo sviluppo economico), la penetrazione della banda larga è aumentata di circa lo 0,5 per cento nel corso dell’ultimo anno. Ora si inizia a dover guardare non solo alla sua diffusione in generale, ma anche alla velocità garantita dalla connessione.
A dicembre 2009 nei Paesi Ocse sono attivi 283 milioni di abbonamenti alla banda larga: 23,3 persone ogni 100 abitanti sono dotati di broadband, contro le 22,8 di giugno 2009.
Per numero totale di abbonamenti, il primo posto spetta agli Stati Uniti (81 milioni), seguiti da Giappone (31 milioni), Germania (24 milioni), Francia (19 milioni), Uk (18 milioni), Sud Corea (16 milioni) e settima è l’Italia con 12 milioni di abbonati .
Se si parla invece di tasso di penetrazione, al primo posto olandesi e danesi (con una penetrazione media di 37 abbonati ogni 100 abitanti), seguiti da Svizzera, Norvegia, Sud Corea, Islanda, Svezia, Lussemburgo, Francia e Germania, tutti al di sopra della media OCSE.
Per quanto riguarda la qualità di queste connessioni, su 283 milioni di linee quasi 169 milioni sono di tipo DSL (il 60 per cento), 81 milioni via cavo (29 per cento), 31,5 milioni su fibra (11 per cento), con quest’ultima che rappresenta il settore maggiormente cresciuto rispetto al precedente periodo di analisi.
L’ Italia, poi, è al quarto posto per costo più basso delle connessioni mobile , preceduta solo da Giappone, Regno Unito e Korea: ma il Belpaese si attesa alle prime posizioni anche per lentezza della connessione.
Claudio Tamburrino </EM