Roma – Le imprese italiane spingono sull’acceleratore per migliorare la sicurezza dei propri database e la funzionalità delle proprie reti. E nell’ultimo anno la spesa dedicata è aumentata di tre volte.
Lo afferma l’ultimo report della compagnia TLC COLT, uno dei principali player europei nella fornitura di banda larga alle aziende. A fare da “motore” agli investimenti in sicurezza sono il timore di aggressioni telematiche da parte di cracker, la necessità di garantire gli impianti di networking e i sistemi mission critical nonché, naturalmente, di assicurare l’inviolabilità dei database. Anche per questo, spiega COLT, le imprese ricorrono sempre più a servizi in outsourcing per tutto quello che va dalle videoconferenze alla trasmissione di dati criptati, dall’hosting all’housing Internet alle operazioni di disaster recovery.
Il mercato della sicurezza, secondo COLT, raggiungerà nel 2001 i 250 milioni di euro. In ottobre l’utilizzo di videoconferenze è cresciuto del 200% e di quattro volte sono aumentati i servizi di hosting e housing Internet con sistemi di firewall e protezione. La trasmissione dati criptata è aumentata di 5 volte, mentre le richieste di soluzioni di disaster recovery sono salite di 4 volte.
“Le aziende si sono accorte di essere vulnerabili sotto molti aspetti e stanno correndo ai ripari – ha spiegato Achille De Tommaso, amministratore delegato di COLT per l’Italia – Sistemi e applicazioni sempre più complessi richiedono un’elevata protezione. Immense banche dati, che rappresentano un patrimonio vitale per molte imprese, devono essere duplicate in tempo reale e rese accessibili in molte sedi. Nove aziende su 10 usano Internet in modo significativo, ma non tutte dispongono di sistemi di salvaguardia”.
Stando al report, le aggressioni informatiche ai server delle imprese sono più di mille ogni giorno nel mondo. E un recente studio di Gartner ha messo in evidenza come il 90 per cento di questi attacchi sfruttano la difficoltà dei professionisti dell’Information Technology di proteggere le aziende. Questo causa ostacoli agli investimenti e allo sviluppo del settore.
“Non è un caso – ha sottolineato De Tommaso – che l’Information Technology Association of America (ITAA) abbia chiesto al governo USA di stanziare 10 miliardi di dollari per rafforzare le difese elettroniche di enti e imprese on line”.