Un nuovo studio , commissionato dai vertici di Nokia Siemens Networks e condotto dalla London Business School per analizzare nel dettaglio il grado di connettività utile in 50 paesi del pianeta . La telco finlandese ha così presentato risultati non certo incoraggianti per il Belpaese.
La cosiddetta Connectivity Scorecard ha infatti analizzato non soltanto le varie infrastrutture legate alla connettività, ma anche l’adozione e il conseguente utilizzo delle varie tecnologie relative da parte dell’utenza finale. Gli ultimi risultati di questo indice globale ICT hanno ancora premiato i paesi del Nord Europa, in primis Svezia e Danimarca .
Decisamente indietro l’Italia, che ripete il 22esimo posto per il secondo anno consecutivo , prima di Ungheria, Polonia e Grecia (fanalino di coda con un connectivity score di 4.22). Trionfatrice della classifica è stata la Svezia (7.84), seguita a ruota da Stati Uniti (7.82) e Danimarca (7.47).
“Il concetto di connettività utile ci ricorda che la tecnologia da sola non può certo risolvere i problemi economici e sociali, ma va considerata piuttosto come uno strumento utile per raggiungere gli obiettivi”, ha spiegato l’amministratore delegato di Nokia Siemens Networks Italia Maria Elena Cappello.
L’Italia avrebbe così accumulato un notevole ritardo rispetto alle altre economie avanzate, recuperabile soltanto a partire da un maggior flusso di investimenti nel settore ICT. Il Belpaese ha però fatto registrare buoni risultati nel settore mobile, con un’utenza complessiva pari all’89,5 per cento .
Pessimi risultati invece per quanto concerne l’utilizzo medio di Internet, attualmente assestato intorno al 50 per cento della popolazione . Meno di un quinto dei cittadini utilizza la Rete per transazioni finanziarie, a fronte di una media del 50-60 per cento in Europa. Boom per l’attivazione delle SIM card: 150 ogni 100 abitanti .
Mauro Vecchio