La diffusione dei device di ultima generazione (tablet e smartphone) aumenta anche in Italia. L’Osservatorio Internet, Content & Apps della School Of Management del Politecnico di Milano ha pubblicato un rapporto sul business che gira intorno al consumo di beni di alta tecnologia e relative applicazioni.
I dati raccolti illustrano un quadro molto interessante: nel 2011 i ricavi generati dalla navigazione in Internet tramite dispositivi mobile ha raggiunto circa 800 milioni di euro, il 52 per cento in più rispetto all’anno precedente. E per il 2012 si prevede un aumento dei ricavi totali fino al 40 per cento (circa 1.100 milioni). L’utilizzo delle applicazioni a pagamento ha invece generato 474 milioni, insieme con i 56 del mobile advertising, per un totale di 530 milioni di euro. Quest’ultimo dato fa registrare una netta controtendenza rispetto al passato: fra il 2009 e il 2010 si è assistito a una contrazione del mercato del mobile content & advertising , con un decremento di 9 punti percentuali.
A trainare il settore delle mobile app sono soprattutto i giochi e la musica, che crescono rispettivamente del 44 e il 39 per cento rispetto al 2010. Più staccati, ma ugualmente zoccolo duro, i contenuti video (30 per cento).
Se si considera la suddivisione per numero di app presenti sul proprio smartphone, emerge un dato molto interessante: il 31 per cento degli utenti ne ha installate meno di cinque, il 34 tra 6 e 20 e il 35 oltre 21. Soprattutto gli utenti Apple sembrano essere i più “scaricatori”: in media 52 applicazioni contro le 30 degli utenti Android.
L’utilizzatore medio è un uomo (il 60 per cento del totale), tra i 25 e i 44 anni di età (il 62 per cento del campione).
Questi dati sono suffragati anche dal certificato “sorpasso” operato dagli smartphone nei confronti dei comuni cellulari: nei primi mesi del 2012 sono il 56,1 per cento dei telefonini appena acquistati, in uso a quasi 22 milioni di italiani e costituiscono la scelta del 45,4 per cento della popolazione. Il restante 54,6 rimane ancorato ai cellulari tradizionali.
“Questa diffusione capillare di smartphone, tablet e app è frutto degli investimenti che anche in Italia si stanno effettuando per lo sviluppo delle reti cellulari di nuova generazione” sostiene il responsabile dell’Osservatorio ICT del Politecnico di Milano Andrea Rangone, “è la nuova frontiera della Mobile Economy, un nuovo ecosistema di business che prevediamo crescerà alla grande anche nel nostro paese”.
Nokia continua a far la parte del leone nella diffusione degli smartphone: quelli basati su Symbian OS sono ancora i più usati in Italia, sebbene negli ultimi mesi abbiano fatto registrare un sensibile calo rispetto allo scorso anno (dal 66 al 47 per cento), dovuto soprattutto all’aumento dei telefonini basati su Google Android (che passa dal 5,5 al 22,5 per cento). Solo la terza piazza per Apple (16 per cento, contro il 13 del 2011). Di molto staccate Microsoft (7,4) e Blackberry (5,2).
Cristiano Vaccarella