“La pirateria sta mettendo a rischio il mercato nascente degli ebook in Italia, non possiamo non combatterla”, così il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo.
Anche se recentemente sempre AIE aveva parlato di un settore in rampa di lancio , dunque, come già i detentori dei diritti musicali e cinematografici, anche gli editori puntano ora il dito contro la pirateria, che rappresenterebbe dunque il male che impedisce la trasformazione degli ebook da una nicchia editoriale ad un prodotto da mercato di massa.
“Se la pirateria non sarà limitata, il mercato digitale semplicemente non potrà svilupparsi, con grave danno soprattutto per i lettori. Se gli investimenti che le imprese stanno oggi facendo non avranno un loro ritorno, infatti, il rischio è che il mercato muoia sul nascere”, dice senza mezze misure Polillo.
Curiosamente gli editori italiani non parlano tuttavia, almeno direttamente, di DRM e coercizione dei formati in circolazione: l’intervento che chiedono è, piuttosto, legato a strumenti di rimozione dei contenuti in violazione di proprietà intellettuale “ex post”.
A tal proposito AIE tira in ballo un preciso principio di “responsabilità”: è giusto che questa sia esclusa per chi è un mero veicolo di un atto illecito commesso da altri, quando questo avviene realmente a sua insaputa. E per questo, continua dunque Polillo, gli editori erano “favorevoli alla sostanza dell’emendamento Fava e proponevamo che – alla ricerca di una soluzione equilibrata – si applicasse semplicemente il testo della Direttiva europea, che non può certo essere accusata di antidemocraticità”.
Entrando nello specifico dei numeri che hanno fatto gridare l’allarme ad AIE, a fronte di 19mila ebook disponibili a fine 2011 (un balzo in avanti rispetto ai 1.619 di fine 2009), circolano, secondo le loro stime definite “prudenziali”, 15mila titoli in versione pirata.
Su 25 best seller cartacei in classifica la scorsa settimana, poi, 19 sarebbero già disponibili sul web in versione pirata, contro i 17 messi a disposizione dagli editori in versione ebook, una percentuale del 76 per cento di pirateria contro il 68 di digitalizzazione.
Un dato che msotra due fronti: da una parte si evidenzia l’ efficienza della pirateria che mette a rischio i prodotti legittimi disponibili sul mercato, dall’altro dimostra i ritardi e gli sbagli fatti dall’industria italiana dell’editoria che si trova ad essere meno efficiente del mercato legittimo.
Dal punto di vista dell’offerta, d’altronde, restano questioni sostanziali: i siti italiani di ebook continuano ad avere alcune lacune dal punto di vista della ricerca (mancano in diversi casi le ricerche per autore o le sessioni dedicate alle nuove uscite o ai best seller), mentre, nonostante un trend certamente volto a venire incontro al consumatore, i prezzi non si discostano ancora di molto dal prezzo delle copertine rigide : così, per esempio, l’ultimo di Giorgio Faletti si trova ancora a 13,99 euro e un best seller di qualche anno fa come La solitudine dei numeri primi non scende ancora sotto i 6,99 euro.
La stessa IBS, che ha redatto una delle statistiche mostrate da AIE, ha in catalogo diversi ebook ma i più venduti sono quasi tutti quelli il cui prezzo è sceso fino ad arrivare intorno ai 5-6 euro. Mentre i prezzi di molti altri non si discostano particolarmente dal corrispettivo supporto fisico, fermandosi tra i 10 e i 14 euro. Una differenza di un euro in meno rispetto al cartaceo che non sembra poter essere di particolare appeal per i consumatori.
Claudio Tamburrino