La stagione estiva che ci siamo appena lasciati alle spalle è stata senza alcun dubbio anomala, in primo luogo per l’esigenza di rispettare le norme del distanziamento. Al tempo stesso ha visto l’adozione di nuove abitudini destinate a diventare strutturali: quelle legate ai pagamenti contactless (o cashless) su tutte.
Pagamenti contactless, sud e Campania sul podio
Lo confermano i dati dell’Osservatorio di SumUp, realtà dell’ambito FinTech che mette a disposizione di PMI e commercianti una soluzione per gestire questo tipo di transazioni. I numeri parlano di quasi 7 italiani su 10 (67%) che hanno eseguito pagamenti contactless durante la stagione estiva, avvalendosi della tecnologia NFC per evitare qualsiasi contatto con il POS o con la tastiera del terminale. Questo il commento di Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp.
Si potrebbe trattare di un cambiamento strutturale nelle abitudini di pagamento della popolazione italiana nel complesso, se si considera che una “spinta” a questi eccellenti risultati delle regioni del sud possa essere stata dettata anche dalle performance del turismo interno. Ora, questa abitudine a favorire il pagamento cashless si sta sostanzialmente consolidando: un beneficio collaterale che consente pagamenti comodi, ma al contempo sicuri e tracciati.
Bene soprattutto il sud Italia con la Campania in cima al podio delle regioni più attive su questo fronte: la quota dei pagamenti contactless è passata dal 54,4% dell’estate 2019 al 72,3% di quella 2020. Seguono Calabria (71,8%), Puglia (69%) e Molise (69%), appena prima di Basilicata (68,6%) e Sicilia (68,5%).
Percentuali destinate a salire ulteriormente il prossimo anno con l’innalzamento della soglia per i pagamenti contactless da 25 a 50 euro come previsto dalle raccomandazioni ministeriali in linea con quelle dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Autorità Bancaria Europea.