Gli uomini dell’Europol l’hanno definita la più importante operazione nella lotta alla contraffazione delle banconote degli ultimi due decenni, da quando la nuova moneta ha fatto il suo ingresso nel vecchio continente. Protagonista l’Italia, oggetto di un’indagine che ha portato a scoprire una vera e propria fabbrica di contanti falsi, una sorta di trasposizione nella realtà di quanto mostrato dalla fiction nella serie La Casa di Carta.
Banconote contraffatte: la più grande operazione nella storia dell’Euro
Almeno 233 milioni di euro stampati e immessi in circolazione, con tutto ciò che ne consegue. Un ammontare pari a circa il 25% del totale delle banconote contraffatte identificate dal 2002 a oggi. Tutto ha avuto inizio nell’ottobre di tre anni fa quando alcuni pezzi falsi da 50 euro sono stati rinvenuti nella provincia di Benevento. L’analisi ha confermato la complessità del metodo di produzione attraverso l’impiego di macchinari tecnologicamente avanzati e materiali di alta qualità così da poter imitare in modo efficace tutte le caratteristiche anti-contraffazione in uso. Si ritiene ne siano state distribuite oltre tre milioni.
A capo della squadra criminale, ritenuta collegata all’ambito della Camorra, un soggetto con alle spalle oltre vent’anni di esperienza nel campo che si è occupato in prima persona della fase di distribuzione a livello europeo, anche al di fuori dei confini nazionali attraverso una rete di affiliati.
Un’indagine preliminare aveva portato nel febbraio 2018 a sequestrare a Napoli circa 450.000 banconote contraffatte da 50 e 100 euro per un valore complessivo di 41 milioni nascosti all’interno di barili. Pochi mesi dopo, nel luglio 2018, un impianto allestito con finalità del tutto simili è stato smantellato in Lombardia.
Il merito di aver individuato i responsabili è da attribuire alle forze dell’ordine di Italia, Belgio e Francia, supportate da Europol. Il colpo decisivo all’organizzazione è stato inflitto dai Carabinieri la scorsa settimana, nella giornata di mercoledì 15 luglio, portando all’arresto di 44 individui e al sequestro di beni per un valore stimato in circa 8 milioni di euro: appartamenti, aziende operanti in diversi settori, veicoli, conti corrente e persino un’imbarcazione.
Decisivo per il successo dell’operazione un approccio coordinato così come l’impiego di banche dati allineate fra tutti i paesi europei. Un ennesimo argomento valido per chi sostiene come il contante sia da destinare al pensionamento attraverso un’adozione progressiva di tecnologie cashless per gestire pagamenti e transazioni.