L’Esame di Stato che può condurre i redattori assunti come praticanti ad assumere la qualifica di Giornalista Professionista, abbandona formalmente la macchina da scrivere e adotta il personal computer o, meglio, la “tastiera di un computer con memoria preventivamente disattivata”.
La commissione Cultura della Camera ha approvato la proposta di legge che consentirà ai candidati di mandare in pensione uno strumento ormai obsoleto o, comunque, ignorato dalla grandissima parte di coloro che operano nel mondo dell’informazione, dai blogger ai giornalisti.
Il motivo lo ha spiegato Pino Pisicchio, dell’Italia dei Valori, che ha proposto l’introduzione di questa novità. A suo dire sussisteva un “surreale anacronismo che obbligava i candidati giornalisti ad affannose ricerche di pezzi d’antiquariato”.
Pisicchio spiega che da 15 anni questo è un problema, ma la legge che risale al 1963 impediva l’uso di qualcosa di diverso dalla macchina da scrivere.
Ora la proposta passa al Senato.