Il Governo italiano ha trasmesso alla Commissione Europea un rapporto nel quale ha fatto il punto sulla posizione italiana relativamente allo sviluppo del mercato unico digitale europeo.
Roma è così intervenuta ufficialmente per commentare la riforma a cui sta lavorando la Direzione generale Communications Networks, Content and Technology della Commissione europea (DG Connect), retta dal vice presidente della Commissione europea, Andrus Ansip, e dal membro della Commissione europea responsabile per il mercato unico digitale, Günther Oettinger.
Il position paper di 6 pagine (e 7 capitoli) tocca diversi argomenti tra cui il piano per l’ultrabroadband, la possibilità di inserimento dell’insegnamento della programmazione nella scuola dell’obbligo, i possibilità sviluppi dell’Internet of Things, la riforma delle regole ICANN ed il diritto d’autore, ma anche le normative in materia di big data e cloud computing ed il processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione.
In questo ampio ventaglio di argomenti, il punto di partenza dell’Italia è uno: occorre estendere al contesto digitale il concetto di mercato unico europeo, a partire dall’ obiettivo ormai diventato impellente del roaming zero , fino ad arrivare alla questione delle infrastrutture (qui il discorso sull’Internet veloce e superveloce e la citazione dell’Agenda 2020 come obiettivi minimi di sviluppo per tutti i Paesi) per arrivare ad eliminare gli ostacoli ancora presenti alla libera circolazione di merci e servizi online e l’armonizzazione delle normative dei diversi stati membri.
In questo senso, fondamentali i discorsi in maniera di Internet governance e net neutrality , argomenti per cui occorrono posizioni comuni. Per l’Italia “solo tenendo insieme il principio di neutralità della rete con il diritto di un accesso adeguato alla rete da parte dei cittadini europei saremo in grado di garantire lo sviluppo di una rete aperta e senza discriminazioni e dove si possano sviluppare servizi ed opportunità per imprese e cittadini”.
Per agire armonicamente, d’altra parte, è necessario abbattere le barriere ancora presenti: al primo posto delle urgenze, si legge nel position paper italiano, vi è la necessità di miglioramento in ambiti diversi come quello dell’ interoperabilità , valorizzando in questo modo l’e-commerce, e quello delle politiche fiscali .
Inoltre occorre intervenire – secondo Antonello Giacomelli sottosegretario alle Comunicazioni – sul diritto d’autore e la sua armonizzazione: occorre per questo “bilanciare l’accesso alla conoscenza e all’informazione con la necessità per gli autori e gli altri titolari di diritti sulle opere dell’ingegno di ottenere tutela giuridica e una adeguata remunerazione da parte degli utilizzatori nel rispetto delle diversità culturali e favorendo la crescita economica, chiamando ad un ruolo più deciso, anche in termini di responsabilità, gli intermediari/operatori delle reti elettroniche”.
Infine, parallelamente all’obiettivo di aumentare l’ alfabetizzazione informatica e la diffusione dell’utilizzo di Internet, l’Italia sottolinea l’importanza degli sviluppi in ambito e-government : “L’Europa deve continuare con gli sforzi fino ad ora intrapresi nel campo dell’identificazione elettronica e dell’accesso ai servizi per realizzare il prima possibile una reale, omogenea e completa identità elettronica spendibile in tutti gli stati dell’unione”.
Claudio Tamburrino