Si chiama Dati.gov.it e viene definito come un portale contenente “dati aperti della PA, nato per consentire a cittadini, sviluppatori, imprese, associazioni di categoria e alle stesse pubbliche amministrazioni di fruire nel modo più semplice e intuitivo del patrimonio informativo della pubblica amministrazione”. La conferenza stampa di presentazione del sito che inaugura ufficialmente la via italiana all’open data (sulla scia di Stati Uniti – con l’ormai famosa Direttiva Obama – e Regno Unito ) si è svolta questa mattina alle 12 a Palazzo Vidoni. Protagonisti, i ministri Brunetta e Brambilla.
Tra coloro che hanno contribuito a sospingere le autorità verso un’iniziativa volta alla trasparenza dei dati pubblici, Ernesto Belisario e Stefano Epifani , entrambi appartenenti all’ Associazione Italiana per l’Open Government , creata circa un anno fa proprio per promuovere la cultura dell’accessibilità e della “liberazione” dei dati pubblici .
Al momento sono presenti 156 dataset , quasi tutti locali. Bisogna segnalare, a questo proposito, che il “locale” stavolta ha preceduto il nazionale : sono già online da diversi giorni i dati dell’ Emilia Romagna e del Comune di Firenze (senza dimenticare il Piemonte , dal 2010).
Due gli strumenti principali introdotti con il nuovo portale. Il primo è il vademecum , destinato a dipendenti, dirigenti e amministratori pubblici e volto a istituire una sorta di “protocollo comune” per la creazione e la condivisione di banche dati online. In secondo luogo c’è la licenza Italian Open Data Licence ( IODL ), sviluppata da Formez per “promuovere la liberazione e la valorizzazione dei dati pubblici secondo la linea già tracciata dal Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione con la pubblicazione del nuovo Codice dell’amministrazione digitale, che all’Articolo 52 pone in primo piano la responsabilità delle pubbliche amministrazioni nel rendere disponibili i propri dati in modalità digitale”.
A margine dell’inaugurazione del sito si è svolta anche la presentazione del contest Apps4Italy , che abbina un “concorso aperto a cittadini, associazioni, comunità di sviluppatori e aziende per progettare soluzioni utili e interessanti basate sull’utilizzo di dati pubblici” all’opportunità di “mostrare a tutta la società il valore del patrimonio informativo pubblico”.
Il primo passo verso la condivisione e la trasparenza delle informazioni delle pubbliche amministrazioni sembra essere stato fatto. In tempi di crisi dove anche il pioniere di questo sistema ha dovuto tagliare i fondi , sarà compito del Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione impegnarsi per far sì che la giornata di oggi non si esaurisca nell’entusiasmo degli inizi ma sia solo il primo passo di un progetto con una prospettiva condivisa, a lungo termine.
Elsa Pili