La Fiera internazionale del Libro di Francoforte è stata l’occasione per fotografare la situazione dell’editoria italiana. E uno sguardo particolare è stato gettato sullo sviluppo del settore digitale, di cui si aspettava l’evoluzione sulla scorta di quanto sta avvenendo nei paesi anglosassoni .
Marco Polillo dell’Associazione Italiana Editori ( AIE ) ha presentato in questa sede i numeri registrati dal settore in Italia relativamente al 2011.
Crescono molto meno del previsto gli ebook che si attestano appena allo 0,04 per cento del mercato editoriale complessivo : si tratta di un settore che fattura così 1,5 milioni di euro a dicembre 2010 e che si stima arriverà a 3-4 milioni a fine 2011.
Una crescita sostanzialmente piatta rispetto alle stime AIE, che contavano di arrivare in Italia allo 0,1 per cento del settore entro la fine del 2010 e che nei prossimi mesi dovrà scontare la maggiorazione dell’IVA al 21 per cento.
Il lato positivo dei numeri raccolti da AIE è che sono ora quasi 19mila i titoli a disposizione in versione digitale, contro i 6mila di dicembre 2010 .
Il resto del settore editoriale digitale ottiene invece una crescita sostanziosa, in un mercato sempre però dominato da meccanismi tradizionali. Le librerie online hanno registrato un più 24,5 per cento e quelle tradizionali rappresentano ancora il 51 per cento del mercato, per un totale di 1,1 miliardi di euro (una crescita del 2,6 per cento rispetto al periodo precedente).
Per questo Polillo parla di “mercato non finito” e se la prende con chi lo dava per spacciato a favore di ebook e con il colpo finale rappresentato dalla legge anti-sconti in vigore da settembre e da strategie editoriali ancorate alle forme del passato.
Claudio Tamburrino