Una nuova operazione delle Fiamme Gialle di Agropoli, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania per l’oscuramento dei noti tracker Torrentreactor.net e Torrents.net . Ai principali provider italiani è così arrivato l’ordine d’inibizione di tutti gli accessi da parte degli utenti tricolore.
Tra la fine del 2011 e i primi mesi del 2012, la Guardia di Finanza campana avviava le indagini contro il network Italianshare , descritto come “uno dei più importanti supermercati del multimediale pirata”. Il suo primo gestore, con il nickname Tex Willer, veniva arrestato per le attività di indexing a materiale protetto dal copyright.
Nell’inchiesta su Islafenice.net – resurrezione digitale di Italianshare per la distribuzione di link a contenuti ospitati su siti terzi – le Fiamme Gialle di Agropoli hanno ordinato l’immediata chiusura degli accessi a Torrentreactor e Torrents . Il primo, localizzato in Ucraina, risulterebbe tra i 200 siti più visitati in Italia, con 600mila accessi unici.
“Le opere coperte da diritto d’autore illecitamente accessibili sono state quantificate in quasi 1,7 milioni – si legge nel comunicato della Guardia di Finanza – ed è stato stimato che siano stati percepiti oltre 4.700 dollari al giorno, grazie alla pubblicità, con l’incameramento di una somma complessiva pari a 5,2 milioni di dollari statunitensi”.
Più modesti i proventi illeciti del tracker Torrents.net , con circa 320mila accessi unici dall’Italia e oltre 3 milioni di pagine visitate ogni mese . Localizzato in Svezia, il portale BitTorrent guadagnerebbe 3,200 dollari al giorno sotto forma di proventi pubblicitari, “con l’incameramento di una somma complessiva pari a 3,5 milioni di dollari statunitensi”.
Soddisfatti i vertici della Federazione dell’Industria Musicale Italiana (FIMI), che aveva segnalato i due tracker in prossimità delle festività natalizie. “Sapevamo che nelle prossime ore i siti torrent sarebbero stati invasi dalle novità discografiche in classifica, tra le quali anche Italia Loves Emilia , i cui proventi delle vendite fisiche e digitali andranno a favore delle popolazioni colpite dal sisma”, ha dichiarato il presidente di FIMI Enzo Mazza.
“L’operazione della Guardia di Finanza ha colpito piattaforme criminali che lucrano a danno di artisti e imprese italiane, come confermano i dati sui ricavi dei siti – ha continuato Mazza – Ora andrebbero sanzionati anche gli investitori pubblicitari che sostengono le attività illegali”. Le indagini di Agropoli andranno ora a concentrarsi “sull’identificazione dei soggetti esteri che hanno partecipato alla gestione dei siti pirata, passibili di severe sanzioni di carattere penale nel nostro paese”.
Mauro Vecchio